Reggio Emilia, 10 dicembre 2025 – Nella scuola elementare San Giovanni Bosco di Reggio Emilia, è scoppiata una polemica riguardante la modifica del testo di una tradizionale canzone natalizia, con l’eliminazione del riferimento a Gesù. La decisione, adottata per rispettare la sensibilità di alunni di diverse religioni e origini, ha suscitato forti critiche, soprattutto da parte della Lega.
Modifica del testo natalizio: “Motivi di inclusione”
Nel corso della recita natalizia, i bambini della scuola hanno eseguito una versione riadattata della canzone “Din Don Dan”, una versione italiana del celebre “Jingle Bells”. L’insegnante ha scelto di sostituire alcune strofe che menzionavano il “buon Gesù” con frasi prive di riferimenti cristiani. Per esempio, la frase “Aspettando quei doni che regala il buon Gesù” è stata trasformata in “Aspettano la pace e la chiedono di più”, mentre “Oggi è nato il buon Gesù” è diventato “Oggi è festa ancor di più”. L’obiettivo dichiarato è stato quello di evitare di offendere la sensibilità di alunni non cristiani, molti dei quali di origine straniera.
Le critiche della Lega: “Cancellare Gesù non significa includere”
La scelta della scuola è stata duramente contestata da Alessandro Rinaldi, capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Reggio Emilia, che ha definito la modifica “una scelta sbagliata, ideologica e profondamente diseducativa”. Rinaldi ha espresso preoccupazione per quella che ha definito “una deriva inaccettabile” che, a suo avviso, cancella la storia e le radici culturali del territorio reggiano. “Il Natale ha un’identità chiara: è una festa cristiana – ha sottolineato – Cancellare Gesù non significa includere, ma negare la nostra storia e la nostra cultura”. Il capogruppo leghista ha annunciato che porterà la questione all’attenzione del Consiglio Comunale nella storica Sala del Tricolore, simbolo della città.
Al momento, la scuola non ha fornito alcuna replica ufficiale, lasciando aperti interrogativi sull’origine della decisione: se si tratti di una scelta autonoma dei docenti o di una risposta a eventuali richieste o pressioni da parte delle famiglie.






