Città del Vaticano, 28 settembre 2025 – Nel cuore di una piazza San Pietro gremita da oltre 50mila fedeli, Papa Leone XIV ha presieduto la messa in occasione del Giubileo dei Catechisti, pronunciando un’omelia che ha richiamato l’attenzione sulle ingiustizie sociali e le ferite aperte dalla guerra e dallo sfruttamento in molte parti del mondo. L’evento ha visto la partecipazione di monsignor Rino Fisichella e monsignor Franz-Peter Tebartz-van Elst, e si è svolto tra momenti di profonda riflessione e preghiera per la pace.
L’omelia di Papa Leone XIV e il richiamo alla giustizia
Il Pontefice ha evocato la parabola evangelica di Lazzaro e del ricco epulone, sottolineando come questa narrazione sia ancora oggi estremamente attuale. “Alle porte dell’opulenza sta oggi la miseria di interi popoli, piagati dalla guerra e dallo sfruttamento,” ha dichiarato, evidenziando la distanza tra la ricchezza e il dolore dei più deboli. Ha ribadito che, secondo il Vangelo, le sofferenze di Lazzaro non sono eterne e che Dio farà giustizia, ponendo fine sia ai dolori dei poveri che ai bagordi degli opulenti.
Durante la cerimonia, sono stati istituiti 39 nuovi catechisti provenienti da paesi diversi tra cui Italia, Stati Uniti, India e Brasile. A ciascuno di loro Papa Leone XIV ha consegnato un crocifisso, simbolo della vocazione speciale nel diffondere la fede cristiana. Nel suo discorso, il Papa ha ricordato che il catechista è “persona di parola, una parola che pronuncia con la propria vita”, sottolineando l’importanza della trasmissione della fede innanzitutto all’interno della famiglia.
Preghiera per le vittime del tifone e impegno per la pace
Durante la celebrazione e la preghiera dell’Angelus, Papa Leone XIV ha espresso vicinanza alle popolazioni asiatiche colpite da un recente tifone eccezionale, in particolare nelle Filippine, a Taiwan e a Hong Kong. Ha pregato per le vittime, i dispersi, le famiglie sfollate e ha ringraziato i soccorritori e le autorità civili impegnate nell’emergenza.
Il Papa ha inoltre invitato i fedeli a non stancarsi mai di essere “costruttori di pace”, affermando che condividendo le gioie e i dolori dell’umanità si può dare ragione alla speranza che abita nei cuori dei credenti.
Al termine della messa, Leone XIV ha salutato la folla a bordo della papamobile, rispondendo con un gesto di affetto a un gruppo di pellegrini statunitensi che gli hanno mostrato un cartello con la scritta “Chicago ti ama”, confermando il suo legame affettivo con la città natale.



