Enna, 4 novembre 2025 – Proseguono le indagini sull’omicidio di Giuseppe Di Dio, il sedicenne ucciso sabato scorso davanti a un bar di Capizzi, in provincia di Messina. Dopo il fermo di Giacomo Frasconà Filaro, indicato come il presunto autore del colpo mortale, e dei suoi familiari Antonio e Mario, rispettivamente padre e fratello, la Procura di Enna ha fissato per domani gli interrogatori di garanzia nel carcere dove i tre si trovano rinchiusi.
L’indagine e le prime ipotesi
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il giovane Giuseppe Di Dio sarebbe stato colpito durante una lite avvenuta davanti a un locale del paese. Le indagini sono coordinate dal giudice Zelia Futura Maimone, che ascolterà domani i tre indagati. Nelle prossime ore è previsto anche il conferimento dell’incarico al medico legale, che effettuerà l’autopsia sul corpo della vittima all’Istituto di medicina legale di Catania.
La versione della difesa
L’avvocato Felice Lo Furno, che assiste i tre indagati, ha annunciato che i suoi clienti risponderanno alle domande del giudice. Secondo la difesa, il presunto omicida Giacomo Frasconà Filaro sarebbe stato vittima di provocazioni e sbeffeggi da parte di un ragazzo che sarebbe stato il reale obiettivo della sparatoria, rimasto illeso. Gli insulti avrebbero portato a un pestaggio avvenuto poco prima del delitto, durante il quale Giacomo avrebbe riportato lesioni visibili anche oggi.
La dinamica dell’omicidio del sedicenne
Dopo l’aggressione, sostiene il penalista, Giacomo avrebbe raggiunto una casa abbandonata dove avrebbe recuperato l’arma poi utilizzata per sparare. A quel punto, qualcuno avrebbe avvertito la famiglia, e Antonio e Mario Frasconà Filaro si sarebbero messi alla ricerca del giovane per impedirgli di compiere un gesto avventato. Una volta rintracciato, lo avrebbero fatto salire in auto nel tentativo di calmarlo. Ma, secondo quanto riferito dal difensore, quando Giacomo ha chiesto di essere lasciato davanti al bar “solo per prendere una birra”, la situazione sarebbe precipitata, culminando nella tragedia.
Attesa per l’autopsia
L’autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni a Catania, dovrà chiarire le cause e le modalità del decesso del sedicenne. Il risultato potrà fornire elementi utili a ricostruire la dinamica dei fatti e il ruolo effettivo dei tre indagati, che al momento restano in carcere a Enna in attesa della decisione del giudice sulle misure cautelari.

