Tempio Pausania, 16 ottobre 2025 – È iniziato oggi pomeriggio l’interrogatorio di Luca Franciosi, il 26enne lombardo indagato per favoreggiamento nell’ambito del femminicidio di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo uccisa dall’imprenditore vitivinicolo di Arzachena, Emanuele Ragnedda.
L’interrogatorio di Luca Franciosi
Franciosi si è presentato poco dopo le 15 al palazzo della Procura di Tempio Pausania, accompagnato dai suoi legali Nicoletta e Maurizio Mani. Il giovane, che lavora come manutentore stagionale in Costa Smeralda, aveva chiesto di essere ascoltato formalmente dagli investigatori. Durante l’interrogatorio sarà sentito dal procuratore capo Gregorio Capasso e dalla pm Noemi Mancini, titolari delle indagini.
Inizialmente, Ragnedda aveva accusato Franciosi di aver occultato il cadavere di Cinzia Pinna, scomparsa tra l’11 e il 12 settembre scorso a Palau e ritrovata il 24 settembre nella tenuta Concaentosa di proprietà dell’imprenditore. Tuttavia, durante la confessione in caserma, Ragnedda ha scagionato il 26enne da questa accusa. Franciosi rimane comunque indagato per favoreggiamento, insieme a Rosamaria Elvo, 50enne di San Pantaleo, amica del reo confesso. Secondo gli investigatori, i due potrebbero aver aiutato Ragnedda a ripulire la scena del delitto e a far sparire gli effetti personali della vittima, ancora non ritrovati.
Franciosi, attraverso i suoi difensori, si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, sostenendo di non essere stato a conoscenza di quanto accaduto nella notte tra l’11 e il 12 settembre nel casolare di Concaentosa. Secondo la difesa, il 26enne non ha notato nulla di sospetto, era impegnato in attività lavorative facilmente verificabili e totalmente ignaro della scomparsa di Cinzia Pinna. “Prima mi sono visto accusato di occultamento, poi di favoreggiamento e non so neanche perché”, ha dichiarato Franciosi, mentre i suoi legali confidano in un rapido proscioglimento.
Aggiornamenti sulle indagini e sul caso Ragnedda
Il 41enne imprenditore vitivinicolo, reo confesso dell’omicidio, ha raccontato di aver ucciso Cinzia Pinna al termine di una lite, sostenendo che la donna si sarebbe avvicinata con un oggetto in mano e lui avrebbe sparato per difendersi. La sua versione è al vaglio della Procura di Tempio Pausania, che coordina le indagini con i carabinieri.
Gli specialisti del Ris di Cagliari hanno effettuato accertamenti nel casolare di Concaentosa, trovando tracce di sangue sul divano e in alcune stanze, che Ragnedda avrebbe tentato di cancellare. Inoltre, è stata individuata una polvere bianca, probabilmente residui di cocaina, che saranno analizzati con appositi test tossicologici. Lo stesso imprenditore ha ammesso di aver fatto uso di cocaina nei giorni precedenti al delitto.
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