Omicidio a Palermo: nella notte , nel cuore della movida, un giovane è stato tragicamente ucciso mentre cercava di fermare una rissa scoppiata in piazza Spinuzza, a pochi metri dal Teatro Massimo. La vittima è Paolo Taormina, 21 anni, figlio dei titolari del pub Skruscio, noto locale della zona.
Omicidio a Palermo, morte di Paolo Taormina: l’intervento fatale per sedare la rissa
Erano circa le 3:30 quando un gruppetto di giovani ha iniziato una violenta rissa tra i tavolini del locale O Skruscio. Alcuni ragazzi stavano picchiando un giovane ormai a terra quando Paolo Taormina è intervenuto nel tentativo di bloccare l’aggressione. Secondo la prima ricostruzione, sembrava che fosse riuscito a placare gli animi, ma all’improvviso uno dei partecipanti ha estratto una pistola e ha sparato un colpo a distanza ravvicinata, colpendo Taormina alla fronte.
Il gruppo si è poi dato alla fuga a bordo di scooter, lasciando la scena sotto choc davanti a decine di testimoni. Sul posto sono intervenuti immediatamente i carabinieri e tre ambulanze, ma per il giovane non c’è stato nulla da fare.
Le indagini e i video della sorveglianza
Gli investigatori stanno ora analizzando le immagini delle telecamere di video-sorveglianza presenti nella zona, che avrebbero ripreso l’omicidio davanti a numerosi giovani. Le immagini potrebbero fornire elementi utili per identificare i responsabili e ricostruire con precisione la dinamica dei fatti.
Le parole della madre di Paolo Taormina
“Ma come si fa? Qual è la motivazione. Mi hanno distrutto la vita. Come si fa a sparare in testa a un ragazzo? Come faccio a vivere ora? Mi avete tolto la speranza”. Queste le parole piene di disperazione della madre di Paolo Taormina. Attorno alla donna parenti e amici che cercano di consolarla. Tanti i giovani ancora vicini al pub dove si è consumato il delitto.
Omicidio a Palermo, i dubbi sulla dinamica: come è morto Paolo Taormina?
Non è ancora chiara la dinamica dell’omicidio di Paolo Taormina, il giovane di 21 anni ucciso la scorsa notte a Palermo. La prima ricostruzione — secondo cui il ragazzo sarebbe stato colpito alla testa da un proiettile mentre tentava di sedare una rissa — è ora messa in dubbio dagli investigatori.
Le forze dell’ordine stanno ancora analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza installate nella zona, abituale punto di ritrovo per molti giovani, nel tentativo di ricostruire con precisione quanto accaduto. Dai primi accertamenti, tuttavia, non emergono conferme sull’esistenza di una lite o di un pestaggio ai danni di un minorenne, circostanza che avrebbe spinto Taormina a intervenire.
Sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte: non si esclude infatti che il ventunenne possa essere stato ucciso con un’arma da taglio e non da un colpo d’arma da fuoco, come ipotizzato in un primo momento.
Fermato il presunto omicida: ha confessato
Ha confessato l’omicidio di Paolo Taormina il ragazzo arrestato. Gaetano Maranzano, fermato dai carabinieri nella sua abitazione di via Nino Geraci. Davanti agli investigatori, Maranzano ha raccontato di aver incontrato casualmente la vittima mentre interveniva per sedare una rissa. In quel momento, avrebbe riconosciuto in Taormina un ragazzo che in passato aveva importunato la sua compagna. Di fronte a lui, ha detto, ha perso il controllo e lo ha colpito mortalmente.
Gli inquirenti stanno ora verificando la veridicità della sua versione e ricostruendo con precisione la dinamica dei fatti attraverso le testimonianze e le immagini delle telecamere della zona.






