Grave incidente a Oderzo, nel Trevigiano, dove questa mattina un Suv condotto da Germano De Luca, 85 anni, di Fregona, si è scontrato con un autobus di linea della compagnia Atvo che trasportava una cinquantina di studenti diretti a scuola. L’incidente è avvenuto intorno alle 7.45 nella frazione di Piavon, lungo una strada provinciale a due corsie. Dopo la collisione, entrambi i mezzi sono finiti fuori carreggiata: l’auto in un fossato, il bus adagiato di lato nel canale opposto.
L’automobilista è morto sul colpo, mentre dodici persone – l’autista e undici studenti – sono rimaste lievemente ferite. Tra loro anche una decina di ragazzi sotto shock, medicati nei pronto soccorso di Oderzo, San Donà e Treviso. Sul posto sono intervenuti il Suem 118, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri.
L’ipotesi del malore e i precedenti medici
Secondo i primi accertamenti, a causare lo sbandamento dell’auto sarebbe stato un improvviso malore del conducente. Testimoni avrebbero notato il Suv procedere in modo incerto poco prima dell’impatto, circostanza che rende meno probabile la distrazione alla guida.
De Luca, imprenditore edile in pensione e celibe, viveva da solo ed era noto in paese per il suo carattere riservato. Da circa un anno era sotto tutela legale del sindaco di Fregona, Giacomo De Luca (nessuna parentela), incaricato di gestirne le questioni patrimoniali.
Negli ultimi mesi l’uomo avrebbe mostrato “un nervosismo crescente”, ha riferito il primo cittadino, forse legato alla sospensione della patente, disposta per mancato rispetto delle prescrizioni mediche necessarie al rinnovo. Il titolo di guida risultava infatti sospeso dallo scorso 15 ottobre, dopo una valutazione sanitaria che ne aveva sconsigliato l’idoneità.
La prontezza dell’autista e la paura degli studenti
Al momento dello schianto, il bus stava completando la corsa mattutina partita da San Donà di Piave e diretta a Oderzo, utilizzata da decine di studenti dei centri limitrofi. L’autista dell’Atvo, con 18 anni di servizio, ha tentato di evitare l’impatto, poi – nonostante le contusioni – ha messo in salvo i ragazzi, aprendo il tettuccio del mezzo per consentire l’uscita uno a uno.
“Ho sentito lo schianto e la corriera che andava nel fossato, poi ci siamo ribaltati”, ha raccontato una studentessa alla Tgr Veneto. “C’era chi urlava di rompere i vetri per uscire. Io sono uscita per ultima, avevo male alla caviglia”.
Il presidente dell’azienda di trasporti, Stefano Cerchier, ha espresso riconoscenza al conducente: “Ha mostrato sangue freddo e grande senso di responsabilità. Il nostro pensiero va alla famiglia della persona deceduta”.
Valditara: “La sicurezza dei ragazzi è priorità assoluta”
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha espresso “vicinanza agli studenti coinvolti nel tragico incidente” e ha ribadito che “la tutela e l’incolumità dei ragazzi, sia nei tragitti casa-scuola che durante le gite, rappresentano una priorità assoluta”. Il dicastero, ha aggiunto, sta lavorando “a una revisione dei requisiti di qualità dei mezzi impiegati nei trasporti scolastici per garantire standard più elevati”.
Intanto la Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per accertare la dinamica esatta dello scontro e verificare eventuali responsabilità, mentre i due mezzi sono stati posti sotto sequestro.






