Milano, 18 ottobre 2025 – Prosegue con determinazione la mobilitazione per la Striscia di Gaza nella città di Milano. Anche questo sabato pomeriggio, circa 1.500 persone si sono radunate per chiedere una pace giusta, il riconoscimento dello Stato della Palestina e una rapida ricostruzione della zona duramente colpita dai conflitti. La manifestazione, partita da piazza Udine e conclusasi in piazza Leonardo Da Vinci, ha visto la partecipazione di associazioni palestinesi, centri sociali, studenti e sindacati, in particolare della Confederazione Unitaria di Base (Cub), che ha annunciato un prossimo sciopero generale.
Denuncia della strage a Gaza
I manifestanti hanno denunciato quella che è stata definita “l’ennesima ignobile strage” da parte dell’esercito israeliano, riferendosi ai fatti riportati quest’oggi dall’emittente Al Jazeera: un attacco a un veicolo a Zeitoun, nella città di Gaza, ha causato la morte di undici membri di una famiglia.

Il veicolo era stato accusato di aver attraversato la cosiddetta “linea gialla”, una delimitazione delle aree sotto il controllo militare israeliano. Gaza, con i suoi circa 590.000 abitanti, è la città più popolosa della Palestina, e da anni è teatro di un conflitto che ha devastato il territorio e la sua popolazione, particolarmente vulnerabile, con migliaia di feriti tra bambini, anziani e donne.
Sciopero generale e contestazioni al Governo
Walter Montagnoli, segretario nazionale della Cub, ha sottolineato come, nonostante la tregua sia “positiva perché blocca il genocidio”, continuino a verificarsi morti causate dagli attacchi israeliani. Ha ribadito la necessità di arrivare a una pace “vera” che riconosca formalmente la Palestina. Il sindacato ha inoltre annunciato un nuovo sciopero generale che affronterà anche tematiche interne italiane quali i diritti del lavoro, la sanità, la scuola pubblica, la casa e la contrarietà alla manovra finanziaria del Governo Meloni. Quest’ultimo, per la prima volta dal conflitto iniziato nel 2023, ha revocato una licenza di esportazione di armi verso Israele, decisione annunciata dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, segno di un possibile cambio di approccio nelle relazioni tra Roma e Tel Aviv.
La manifestazione si è svolta senza problemi di ordine pubblico, ma resta alta la tensione e la mobilitazione sul tema del conflitto israelo-palestinese, con l’Italia che si trova al centro di un dibattito politico e sociale molto acceso.






