Roma, 29 agosto 2025 – Il recente caso delle nomine al Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag) ha acceso un ampio dibattito nel panorama scientifico e politico italiano, arrivando a suscitare attenzione anche sulla prestigiosa rivista internazionale The Lancet. Il caso ha coinvolto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e ha sollevato importanti questioni riguardanti la trasparenza e la competenza nelle decisioni sulle politiche vaccinali.
Il caso Nitag: nomine contestate e revoca ministeriale
Il 5 agosto 2025, il ministro Schillaci aveva nominato 22 nuovi membri del Nitag, tra cui figure mediche e accademiche note per posizioni critiche sull’efficacia e sicurezza dei vaccini, nonché per il sostegno di terapie non basate su evidenze scientifiche, come l’omeopatia. La decisione ha immediatamente scatenato reazioni contrarie da parte della comunità scientifica, degli ordini professionali e di associazioni civiche.
Di fronte alla crescente pressione, il ministro Schillaci ha revocato le nomine il 16 agosto, annunciando una nuova selezione “più ampia e trasparente”. Il Patto trasversale per la scienza (Pts) ha sottolineato l’importanza di questa mobilitazione civile, che ha dimostrato come la società possa influenzare le scelte politiche. Il Pts ha ribadito che la difesa della salute pubblica si fonda su competenza, rigore e trasparenza, valori che la scienza deve sempre garantire senza alcuna influenza politica.
The Lancet accende i riflettori internazionali
L’eco del caso Nitag è arrivato alle pagine di The Lancet, con un articolo di Marta Paterlini intitolato “La crisi del gruppo consultivo sui vaccini in Italia solleva preoccupazioni più ampie”. Nel pezzo si evidenzia come in Italia – come in altri Paesi guidati da governi di destra – si stiano diffondendo posizioni scettiche nei confronti dei vaccini e di altre evidenze scientifiche consolidate, con un allineamento politico che rischia di compromettere il ruolo delle istituzioni sanitarie.
L’articolo cita anche il Pts e il suo ruolo cruciale nella mobilitazione contro le nomine controverse, ricordando la petizione con oltre 35.000 firme e l’adesione di illustri scienziati, tra cui il premio Nobel Giorgio Parisi. Walter Ricciardi, esperto di politiche sanitarie, ha commentato che il cambiamento in atto sposta l’Italia verso un isolamento scientifico e politico, allontanandola da iniziative multilaterali come l’Accordo pandemico dell’OMS.
L’importanza del Nitag e il ruolo della valutazione scientifica
Il Nitag è un organo indipendente, istituito per supportare il Ministero della Salute nelle politiche vaccinali con raccomandazioni basate su evidenze scientifiche. Opera secondo principi di Health Technology Assessment (HTA), un processo multidisciplinare e rigoroso che valuta efficacia, sicurezza, costi ed implicazioni etiche e sociali delle tecnologie sanitarie, inclusi i vaccini. Questo approccio è fondamentale per garantire decisioni sanitarie basate su dati oggettivi e trasparenti, rafforzando la fiducia nella sanità pubblica.
Nel contesto delle vaccinazioni, l’HTA consente di analizzare l’impatto delle malattie prevenibili, la copertura vaccinale e i benefici per la salute pubblica, in linea con le raccomandazioni internazionali e i piani nazionali di prevenzione vaccinale. La crisi del Nitag ha quindi riproposto con forza la necessità di un metodo rigoroso e condiviso, indispensabile per la tutela della salute collettiva.





