Napoli, 20 ottobre 2025 – Nel cuore della città partenopea, a pochi giorni dall’apertura della PharmExpo 2025, si è svolto oggi un presidio di protesta davanti a Palazzo San Giacomo contro il patrocinio del Comune di Napoli all’evento e la partecipazione della multinazionale farmaceutica israeliana Teva. La fiera internazionale del farmaco, giunta alla sua diciassettesima edizione, si terrà dal 24 al 26 ottobre presso la Mostra d’Oltremare, con il coinvolgimento di importanti istituzioni e realtà aziendali del settore.
PharmExpo 2025: punto di riferimento per l’industria farmaceutica

La PharmExpo, riconosciuta come il principale salone dell’industria farmaceutica in Italia, conferma anche quest’anno la sua centralità nel settore. L’evento, patrocinato dal Comune di Napoli, dalla Regione Campania, dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, dall’Ordine dei Farmacisti e dall’Ordine degli Omeopati, rappresenta un’occasione fondamentale per la presentazione di novità e tendenze dell’industria farmaceutica. La manifestazione include un’area espositiva, convegni e seminari dedicati a professionisti, aziende e istituzioni, con ingresso riservato agli operatori economici previo accredito. Tra gli sponsor figurano diverse multinazionali, tra cui la israeliana Teva Pharmaceutical Industries, leader mondiale nella produzione di farmaci equivalenti e innovativi.
La protesta contro Teva: accuse di complicità nell’occupazione della Palestina
Il presidio organizzato dal Centro Culturale Handalaali, insieme a rappresentanti delle campagne BDS (Boycott, Divestment, Sanctions) e del gruppo Sanitari per Gaza, ha espresso un forte dissenso nei confronti del patrocinio comunale e della presenza di Teva alla fiera. Secondo le attiviste Giulia del Centro Handalaali, Raffaella Cirillo di BDS e Anna Formato di Sanitari per Gaza, “Teva è da sempre complice dell’occupazione sionista della terra di Palestina: sostiene ideologicamente, materialmente ed economicamente l’esercito di occupazione, speculando sulla vita e sulla salute non solo del popolo palestinese”.
Le organizzatrici della protesta hanno ricordato che Teva è oggetto da anni di una campagna internazionale che invita medici, farmacisti e pazienti a boicottare i prodotti a marchio Teva e delle sue controllate, come Cephalon, Ratiopharm e Dorom. La contestazione si concentra sul fatto che, mentre Israele continua a violare le tregue e a commettere crimini contro il popolo palestinese, aziende come Teva sfruttino territori europei per continuare a speculare su questa situazione, facendo leva sulla salute delle persone.
Fondata nel 1901 a Gerusalemme, con sede principale a Petah Tiqwa, Teva Pharmaceutical Industries è una multinazionale leader globale nel settore farmaceutico, specializzata nello sviluppo e nella commercializzazione di farmaci generici, innovativi e specialistici, con un’attenzione particolare a patologie del sistema nervoso centrale come la sclerosi multipla. Nonostante il successo industriale e la presenza in circa 80 paesi, l’azienda è stata più volte al centro di controversie legali, in particolare negli Stati Uniti, riguardo a pratiche di mercato e accuse di marketing ingannevole per farmaci antidolorifici.






