Napoli, 15 settembre 2025 – Si sono svolti questa mattina, nella chiesa della Pietà dei Turchini in via Medina, a Napoli, i funerali di Ciro Rapuano, il 59enne ucciso a coltellate dalla moglie nella notte tra il 3 e il 4 settembre scorso nel quartiere Forcella. Un momento toccante, segnato da un lungo applauso e dalla presenza di centinaia di persone che si sono strette attorno alla famiglia per l’ultimo saluto a un uomo la cui tragica morte ha profondamente scosso il centro storico partenopeo.
Il contesto della tragedia e le indagini in corso

Secondo le ricostruzioni della Procura di Napoli e le indagini condotte dalla Squadra Mobile, Rapuano è stato colpito da circa sessanta fendenti inferti alla schiena, alle spalle e agli arti. L’unica indagata per l’omicidio è la moglie, Lucia Salemme, 58 anni, che ha confessato il delitto e attualmente si trova nel carcere di Secondigliano con l’accusa di omicidio volontario aggravato. La donna ha raccontato di aver reagito a presunti anni di maltrattamenti subiti dal marito, dichiarando di aver impugnato un coltello che lo stesso Rapuano teneva nascosto sotto il cuscino. Durante la colluttazione Salemme ha riportato ferite a un braccio e a una mano, giudicate compatibili con lesioni da difesa. Le indagini proseguono per chiarire la dinamica esatta e il movente dell’omicidio.
La vita pubblica e privata di Ciro Rapuano
Dietro l’immagine di una famiglia apparentemente serena e di una vita semplice, fatto di lavoro nel garage vicino a piazza Carità e pranzi nei ristoranti della zona, emerge ora un quadro tormentato. Rapuano, che amava condividere sui social momenti di quotidianità e riflessioni religiose, mostrava con orgoglio la nipotina di sette anni, presente in casa durante la tragica notte. Tuttavia, secondo il racconto della moglie, le liti e le tensioni erano frequenti, con episodi di aggressioni e minacce mai denunciati.
Nel corso dell’interrogatorio davanti al gip Alessandra Grammatica, Lucia Salemme ha ribadito la sua versione: avrebbe colpito il marito per difendersi dopo che lui l’aveva accoltellata al braccio durante una lite degenerata. Il giudice ha convalidato l’arresto della donna, respingendo la richiesta dei domiciliari avanzata dal suo legale. Salemme ha anche dichiarato di sentirsi “sollevata” dopo aver posto fine a una situazione di violenza protratta nel tempo.
La vicenda di Ciro Rapuano e Lucia Salemme continua a suscitare attenzione e commozione nel quartiere di Forcella e in tutta Napoli, mentre le autorità approfondiscono gli aspetti di questa drammatica storia familiare.






