Ferrara, 20 ottobre 2025 – Il tema della sosta delle biciclette in città torna sotto i riflettori in seguito all’adozione di regolamenti più restrittivi che puniscono con multe elevate chi lega la propria bici a infrastrutture pubbliche non destinate alla sosta. Dopo l’esempio del Comune di Cagliari, dove il divieto è stato confermato da una sentenza del Consiglio di Stato, anche Ferrara sembra orientata a rafforzare le norme in materia, generando un acceso dibattito tra cittadini e amministrazioni locali.
Divieto di legare la bicicletta ad alberi e pali: la normativa e le multe
A Cagliari è vietato incatenare biciclette e motocicli a elementi di arredo urbano come pali, alberi o panchine, salvo che non siano destinati specificamente alla sosta. Questa disposizione, confermata a livello giuridico dal Consiglio di Stato, prevede sanzioni fino a 800 euro per i trasgressori. Ferrara ha adottato da tempo una norma simile all’articolo 22 del regolamento di polizia urbana, che prescrive il parcheggio esclusivo negli spazi dedicati, vietando l’ancoraggio a monumenti, piante e manufatti pubblici.
Nonostante ciò, l’applicazione pratica di questa regola rimane sporadica. Molti cittadini ferraresi riferiscono di non aver mai ricevuto multe per aver legato la bici a un palo o a un albero, e sottolineano come, se la bicicletta non arreca intralcio, non dovrebbe essere motivo di sanzione. Al contempo, vi è chi sostiene che tali norme siano necessarie per garantire l’ordine e la sicurezza urbana, soprattutto in centri storici dove lo spazio pubblico è limitato.
La carenza di rastrelliere e le richieste dei cittadini
Un punto critico evidenziato a Ferrara riguarda la scarsità di rastrelliere e spazi attrezzati per il parcheggio delle biciclette. La maggior parte dei residenti utilizza la bici come mezzo di trasporto quotidiano, e la mancanza di servizi adeguati complica la loro mobilità. È quindi forte la richiesta di un maggiore investimento da parte delle amministrazioni per ampliare le infrastrutture di sosta, così da ridurre le sanzioni potenzialmente ingiuste e facilitare l’uso di mezzi ecosostenibili.
Il dibattito si concentra anche sulla natura delle multe, percepite da alcuni come strumenti di mera tassazione, piuttosto che di regolamentazione efficace. Secondo alcuni cittadini, una sanzione dovrebbe scattare solo se il veicolo crea intralcio o pericolo, mentre una sosta ordinata e rispettosa non dovrebbe essere punita. Questa posizione richiama l’appello al buon senso e alla flessibilità nell’applicazione della legge.
Normativa e tutela del passo carrabile: cosa dice la legge
Parallelamente, la normativa sul passo carrabile chiarisce che sosta e parcheggio davanti agli accessi privati autorizzati sono vietati a chiunque, compreso il titolare dell’autorizzazione, salvo brevi fermate per carico e scarico. La presenza del cartello ufficiale è fondamentale per la validità del divieto e per l’intervento delle autorità. La mancata osservanza può configurare anche il reato di violenza privata se si impedisce il libero accesso o uscita, con pene fino a quattro anni di reclusione.
In assenza del cartello, parcheggiare davanti a un cancello privato può essere tollerato a condizione che non si blocchi completamente il passaggio. Tuttavia, la giurisprudenza ha più volte sottolineato che anche in tali situazioni, l’ostruzione totale può configurare un illecito penale.
Queste disposizioni, insieme a quelle relative alla sosta delle biciclette, richiedono una maggiore consapevolezza da parte degli utenti della strada e una gestione più efficiente degli spazi urbani, per conciliare esigenze di mobilità, sicurezza e tutela del patrimonio pubblico e privato.






