Le recenti vicende legate alla movida a Milano continuano a far discutere, soprattutto dopo la sentenza che ha condannato il Comune a risarcire 34 residenti di Porta Venezia per i danni causati dal disturbo legato alla vita notturna. Il sindaco Giuseppe Sala ha annunciato che Palazzo Marino presenterà ricorso contro questa decisione giudiziaria, sottolineando le difficoltà nella gestione di una città metropolitana complessa come Milano.
Il ricorso del Comune di Milano contro la sentenza sulla movida
Il pronunciamento del tribunale ha stabilito che il Comune ha violato il diritto alla salute, al riposo e alla tranquillità dei cittadini residenti nel quartiere di Porta Venezia, ordinando un risarcimento di circa 4.700 euro per ogni abitante coinvolto e imponendo il contenimento delle immissioni rumorose sopra la soglia consentita. Sala ha definito la sentenza “preoccupante”, poiché, pur comprendendo le ragioni dei residenti, ha evidenziato la complessità nel far rispettare regole di convivenza in una metropoli come Milano. Il primo cittadino ha inoltre spiegato che la questione riguarda tutte le grandi città italiane e che si muoverà anche a livello di Anci per affrontare il problema in modo coordinato.
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Porta Venezia: quartiere simbolo della movida e della vivacità milanese
Il quartiere di Porta Venezia rappresenta uno dei luoghi più emblematici e vivaci di Milano, ma anche uno dei più controversi per quanto riguarda il bilanciamento tra vita notturna e qualità della vita dei residenti. Zona storica, famosa per i suoi caselli neoclassici, le architetture Liberty e i giardini come gli Indro Montanelli, è meta di un pubblico variegato che include anche la comunità LGBTQIA+, con numerosi bar, locali e ristoranti etnici. È qui che si trovano luoghi culturali di rilievo come la GAM – Galleria d’Arte Moderna, il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea e Villa Necchi Campiglio, che testimoniano il carattere eclettico e cosmopolita del quartiere.






