Milano, 17 settembre 2025 – Questa mattina a Palazzo Marino è stata presentata ufficialmente la Milano Fake Week, un’iniziativa promossa dalla Rete dei comitati della Città Metropolitana di Milano insieme a realtà come San Siro Città Pubblica, il Centro Sociale Cantiere e il Comitato Insostenibili Olimpiadi. L’obiettivo della manifestazione è quello di opporsi criticamente alla Green Week organizzata dal Comune di Milano, definita dagli organizzatori come una forma di greenwashing che mira a nascondere problematiche ambientali reali dietro una facciata di sostenibilità apparente.
Fake Week contro la Green Week: un segnale di dissenso civico

Erica Rodari, portavoce della Rete dei Comitati, ha spiegato che la Fake Week nasce come una risposta diretta alla comunicazione ufficiale del Comune, che secondo i promotori “è una presa in giro nei confronti dei cittadini milanesi. Durante la Green Week si dirà che tutto va bene, che c’è molto verde e che ne verrà aggiunto ancora di più, ma noi vogliamo dimostrare che queste sono tutte falsità”. La manifestazione si articolerà in una serie di eventi pubblici, tra cui presidi, flash mob e discussioni sui temi del trasporto pubblico locale, del consumo di suolo e delle grandi opere legate alle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026.
Il calendario delle iniziative prevede, tra gli altri appuntamenti, un presidio di AspettaMi a Largo Cairoli e una manifestazione in Piazza della Scala per il ripristino della linea 73 del trasporto pubblico. Venerdì 27 settembre sarà dedicato a un dibattito sul consumo di suolo in Piazza Mercanti, mentre sabato 28 ci sarà una critical mass a Piazzale Lodi e un’assemblea conclusiva in Piazza Ferrara, con un’attenzione particolare alla difesa del diritto allo studio e all’abitare.
La vendita di San Siro al centro del dibattito politico
Durante la presentazione, è stato affrontato anche il tema controverso della possibile vendita dello Stadio Meazza (San Siro), una decisione che dovrebbe essere adottata a breve dalla giunta comunale. Il consigliere Carlo Monguzzi ha denunciato come questa scelta stia provocando una rottura all’interno della maggioranza di sinistra: “Per fare un favore a due fondi speculativi si rompe la maggioranza, è una cosa inaccettabile”. Anche Erica Rodari ha espresso un giudizio severo, definendo la vendita “una svendita dello stadio per poi abbatterlo e costruirne un altro, con l’obiettivo di permettere una grossa speculazione edilizia”.
Rodari ha inoltre sottolineato il forte impatto negativo che questa operazione avrebbe sulla città, parlando di “enorme spreco di risorse, un danno ambientale e la cancellazione di una memoria storica”. La questione di San Siro, dunque, si inserisce in un più ampio contesto di mobilitazione civile che mette in discussione la gestione del territorio e le scelte urbanistiche dell’amministrazione milanese, temi al centro anche della Milano Fake Week.
Fonte: Roberto Smaldore - Milano, Monguzzi: "Vendita San Siro? Per fare un favore a fondi speculativi si rompe la maggioranza"






