Milano, 11 dicembre 2025 – Un episodio di violenza ha scosso le strade milanesi quando un uomo è stato arrestato dopo aver esploso colpi con una mitragliatrice Kalashnikov sotto il giubbotto. L’operazione delle forze dell’ordine ha permesso di fermare tempestivamente il soggetto, evitando conseguenze più gravi. Questa vicenda richiama l’attenzione su casi simili di detenzione illegale di armi da fuoco, in un contesto di crescenti tensioni sociali.
L’arresto e il ritrovamento del kalashnikov
L’uomo, identificato come un cinquantenne con precedenti, è stato sorpreso dalla polizia mentre camminava in strada con il fucile d’assalto nascosto sotto il giubbotto. Le forze dell’ordine, allertate da alcune segnalazioni, hanno prontamente circondato l’area e proceduto con l’arresto in flagranza di reato. Durante il fermo, è stata sequestrata l’arma semiautomatica di tipo Ak-47, nota per la sua pericolosità e diffusione in ambiti criminali. L’uomo non ha opposto resistenza ed è stato condotto in commissariato per gli accertamenti del caso.
Profilo e precedenti del fermato
Secondo fonti investigative aggiornate, il soggetto arrestato ha una storia di otto precedenti penali, tra cui episodi di possesso illegale di armi e resistenza a pubblico ufficiale. In passato aveva manifestato posizioni politiche estremiste, con un marcato interesse per i conflitti internazionali, in particolare per la situazione in Ucraina. Nonostante un iniziale sostegno politico a figure di spicco come Donald Trump, successivamente aveva espresso critiche e un cambio di orientamento verso l’area democratica, sostenendo Joe Biden. Social media e post pubblicati in precedenza mostrano un profilo complesso, con dichiarazioni di intenti violenti e un attivismo propagandistico.
Il contesto della sicurezza urbana a Milano
L’episodio si inserisce in un quadro di crescente attenzione verso la sicurezza nelle metropoli italiane, con particolare riguardo al controllo delle armi illegali. Le autorità locali e nazionali hanno intensificato le operazioni di contrasto alla criminalità organizzata e al traffico di armi, soprattutto in aree urbane densamente popolate. Il sequestro di un’arma da guerra come il Kalashnikov, spesso associata a gruppi terroristici o criminali, sottolinea la necessità di strategie preventive efficaci per tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.
L’arresto dell’uomo con il fucile nascosto sotto il giubbotto rappresenta un importante risultato operativo e un monito per chi tenta di utilizzare la violenza armata nelle vie cittadine. Le indagini proseguiranno per chiarire eventuali collegamenti con organizzazioni criminali o estremiste, al fine di prevenire ulteriori episodi di questo tipo.






