Milano, 18 settembre 2025 – Una protesta a favore della Palestina ha interrotto oggi la seduta del Consiglio comunale di Milano, suscitando tensioni tra i presenti in aula. Alcuni attivisti pro Pal, seduti tra il pubblico, hanno manifestato al grido di “Palestina libera” e “Stop genocidio”, esibendo bandiere palestinesi e chiedendo l’interruzione dei rapporti di Milano con la città gemellata di Tel Aviv.
La protesta pro Palestina a Milano e le reazioni in aula
Gli attivisti pro Palestina hanno accusato l’amministrazione comunale di essere complice di un genocidio, sottolineando che alcuni Comuni italiani hanno già interrotto i rapporti con Tel Aviv e invitando Milano a fare lo stesso. La protesta ha generato un momento di confusione in aula, durante il quale il consigliere della maggioranza Gianmaria Radice, esponente dei Riformisti, ha risposto con durezza ai manifestanti, definendoli “antidemocratici” e paragonandoli agli studenti di Pisa, noti per le loro contestazioni.
Subito dopo, alcuni consiglieri del Partito Democratico e di Europa Verde si sono avvicinati ai manifestanti per spiegare che in questi giorni stanno raccogliendo firme per un ordine del giorno da discutere prossimamente in aula. Il documento chiederà al Comune di Milano di interrompere i rapporti con Tel Aviv e condannerà le azioni nella Striscia di Gaza.
Il contesto politico e le iniziative future
Questa iniziativa si inserisce in un clima politico acceso, con diverse realtà locali che si stanno mobilitando sul tema del conflitto israelo-palestinese. La proposta di ordine del giorno rappresenta un tentativo formale di portare in Consiglio comunale un dibattito sul tema del gemellaggio con Tel Aviv, che ha suscitato negli ultimi anni diverse polemiche a livello internazionale e locale.
La protesta di oggi testimonia ancora una volta come Milano sia al centro di dibattiti intensi e di mobilitazioni civili su temi di rilevanza internazionale, che trovano eco anche nelle sedi istituzionali cittadine.






