Milano, 6 novembre 2025 – Si è svolto oggi a Milano, in piazza Cesare Beccaria, un presidio in difesa del Venezuela, organizzato da diverse sigle politiche e associazioni solidali, in risposta alle crescenti tensioni e alle minacce di intervento militare avanzate dagli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump.
Il presidio contro le minacce statunitensi

All’iniziativa hanno preso parte attivisti di Potere al Popolo, Rete dei Comunisti, Comitato per l’America Latina e i Caraibi, Osa e Cambiare Rotta. Durante il presidio, Davide Bonfante, della Rete dei Comunisti, ha denunciato la presenza nel Mar dei Caraibi di numerose navi militari, portaerei e oltre 15 mila marines statunitensi pronti ad un eventuale intervento. Bonfante ha inoltre denunciato l’affondamento di decine di navi di pescatori venezuelani, giustificato con la lotta al narcotraffico, fenomeno però ritenuto marginale nel Paese secondo osservatori internazionali qualificati.
Un rappresentante del Consolato generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela ha sottolineato come gli Stati Uniti stiano cercando di legare il Venezuela e il presidente Nicolás Maduro a presunte attività illecite, al fine di giustificare un intervento militare e un cambiamento di regime. Questa strategia, secondo il diplomatico, mira a ledere la sovranità nazionale e la pace del popolo venezuelano.
La posizione di Maduro e le iniziative per la difesa nazionale
Il presidente venezuelano Nicolás Maduro, al potere dal 2013, ha recentemente ordinato la creazione di un’applicazione mobile, integrata nel sistema VenApp, che consente ai cittadini di segnalare in tempo reale qualsiasi attività sospetta o minaccia percepita nel territorio nazionale. Questo strumento si inserisce in un più ampio piano di rafforzamento della difesa territoriale, con le Forze Armate Nazionali Bolivariane (Fanb) impegnate a prepararsi per eventuali aggressioni esterne, in particolare da parte degli Stati Uniti.
Il clima di forte tensione è aggravato dalla politica estera adottata da Trump, rieletto presidente degli Stati Uniti nel 2025, che ha mantenuto posizioni aggressive e isolazioniste nei confronti del Venezuela e della regione latinoamericana in generale. La sua amministrazione ha promosso una dura linea contro il governo Maduro, accusato di narcotraffico e violazioni dei diritti umani, mentre continua a contare su un imponente dispiegamento militare nel vicino Mar dei Caraibi.
Durante il presidio milanese, Graylan Ruiz, esponente del Comitato per l’America Latina e i Caraibi, ha rivendicato la necessità di cacciare gli “invasori Yankees” dall’America Latina, ribadendo il sostegno alla lotta per la libertà, la terra e la giustizia sociale per tutti i popoli del mondo.
La manifestazione si inserisce in un contesto internazionale complesso, segnato da crescenti tensioni geopolitiche e da una crescente polarizzazione tra le potenze mondiali, con il Venezuela al centro di una contesa che coinvolge interessi economici, politici e militari.






