Milano, 9 agosto 2025 – Nel pomeriggio di oggi, alle ore 18, piazza San Babila a Milano è stata teatro di un partecipato presidio a sostegno della Palestina. La piazza è stata coperta da bandiere palestinesi, striscioni, candele e fotografie, mentre i manifestanti si sono riuniti per chiedere la liberazione della Striscia di Gaza e della Palestina nel suo complesso.
Protesta a Milano: i dati tragici da Gaza e le richieste di liberazione
Durante il presidio, i presenti hanno denunciato con forza la gravissima situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, portando all’attenzione i dati aggiornati del ministero della salute di Gaza: “A Gaza ogni 17 minuti un bambino viene ucciso. Ogni giorno una classe intera viene sterminata”. Queste parole hanno scandito il messaggio di dolore e urgenza che si è levato dalla piazza, accompagnato da una condanna degli eventi drammatici che hanno colpito la popolazione palestinese.
Inoltre, è stata espressa una critica alle decisioni di alcuni stati europei che solo recentemente hanno scelto di interrompere i rapporti diplomatici con Israele: “Ci sono voluti 672 giorni e 61.000 gazawi morti confermati e identificati, più di 140.000 feriti gazawi e la distruzione totale della Striscia di Gaza per prendere queste decisioni”. Questa dichiarazione sottolinea la lentezza delle reazioni internazionali di fronte alla crisi umanitaria.
Contesto e tensioni durante il 25 aprile a Milano
Il presidio si inserisce in un clima di forte tensione registrato a Milano durante le celebrazioni dell’80º anniversario della Liberazione dal fascismo. Il corteo, giunto in piazza Duomo, ha visto la presenza di oltre 90mila persone secondo le stime dell’Anpi, con alcuni momenti di forte contestazione tra manifestanti pro-Palestina e la Brigata Ebraica.
I giovani palestinesi hanno manifestato con slogan come “Israele criminale”, “Palestina immortale” e “Israele via via”, posizionandosi anche nella parte iniziale del corteo, mentre dalla parte opposta si sono levati cartelli della Brigata Ebraica con scritte come “Resistenza al terrore” e “Resistenza all’uso di scudi umani”. La tensione ha portato a momenti di contestazione verbale e a fischi contro il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, durante i loro interventi dal palco.
La piazza è stata inoltre teatro di uno scontro simbolico con la presenza di cartelli offensivi contro la senatrice a vita Liliana Segre, definita “agente sionista” da alcuni manifestanti. Parallelamente, è stata rafforzata la sicurezza con la presenza di un cordone di polizia e City Angels a protezione dei vari spezzoni del corteo.
Gaza, una città simbolo della resistenza palestinese
La Striscia di Gaza, con oltre 590mila abitanti, rappresenta il cuore della tragedia umanitaria denunciata oggi a Milano. Situata nel territorio palestinese, Gaza è stata teatro di numerosi conflitti e subisce da anni un blocco che ha messo in crisi la sua economia e la vita quotidiana dei suoi abitanti, in gran parte giovani e bambini. Le condizioni di vita sono aggravate dalla scarsità delle risorse idriche e dai frequenti attacchi militari, che hanno determinato un altissimo numero di vittime civili.
La città, uno dei simboli della resistenza palestinese, è amministrata dall’Autorità Nazionale Palestinese e dalla fazione di Hamas, e rappresenta un territorio conteso nel quadro del conflitto israelo-palestinese, di cui si discute a livello internazionale in vista di una soluzione politica.
Il presidio di piazza San Babila si colloca dunque in un momento di forte mobilitazione civile e politica, in cui la questione palestinese continua a essere al centro di dibattiti e proteste anche nelle principali città italiane, mentre la comunità internazionale è chiamata a confrontarsi con una crisi che interessa milioni di persone.





