Milano, 6 novembre 2025 – Si sono svolti oggi nella chiesa di Santa Francesca Romana a Milano i funerali di Giorgio Forattini, figura emblematica e indiscussa della satira politica italiana. Il vignettista, scomparso il 4 novembre all’età di 94 anni nella sua abitazione meneghina, lascia un’eredità artistica e culturale di straordinaria importanza, avendo raccontato con la sua matita oltre mezzo secolo di storia politica nazionale.
Un maestro della satira politica italiana

Giorgio Forattini è stato molto più di un semplice disegnatore: con oltre 14.000 vignette pubblicate e più di 3,5 milioni di copie vendute attraverso le sue raccolte, ha saputo incarnare la voce ironica e critica nei confronti del potere, diventando un punto di riferimento per diverse generazioni di italiani. Le sue caricature, pubblicate su testate prestigiose come Panorama, Paese Sera, La Repubblica, L’Espresso, La Stampa e Il Giornale, hanno preso di mira i protagonisti della politica italiana, da Giulio Andreotti a Bettino Craxi, passando per Silvio Berlusconi, Massimo D’Alema e Romano Prodi.
Con un tratto tagliente e riconoscibile, Forattini ha saputo trasformare complesse vicende politiche in immagini immediate, capaci di sintetizzare in modo efficace e pungente la realtà del momento. Le sue vignette non erano semplici illustrazioni, ma autentici strumenti di critica sociale e politica, capaci di far riflettere il pubblico e di provocare dibattiti accesi.
L’ultimo saluto e il ricordo dei colleghi
Alla cerimonia funebre, oltre ad amici e familiari, hanno partecipato numerose personalità del mondo culturale e giornalistico. Umberto Cairo ha ricordato Forattini come “una persona libera e indipendente” e ha sottolineato come “manifestare liberamente le proprie idee può contribuire al miglioramento generale”. Anche il compositore Mario Lavezzi ha voluto rendere omaggio definendolo “un creativo straordinario”, la cui forza risiedeva nella capacità di stimolare la riflessione attraverso le sue opere satiriche.
Forattini ha sempre difeso la satira come uno spazio fondamentale di libertà critica e di democrazia, spesso finendo al centro di polemiche e querele, testimonianza del suo impegno senza compromessi nel raccontare la realtà politica con onestà intellettuale e ironia.
L’eco della sua scomparsa ha travolto il web, con oltre 5.000 ricerche nelle ultime ore e un picco di interesse del 1000%, a testimonianza di quanto il suo lavoro abbia segnato un’epoca e continui a essere profondamente radicato nella memoria collettiva degli italiani. Le sue caricature, da quelle iconiche di Bettino Craxi in divisa mussoliniana a Matteo Renzi trasformato in Pinocchio, restano oggi patrimonio culturale e storico di inestimabile valore.
Forattini ha donato alla Triennale di Milano il suo archivio, composto da circa diecimila vignette, che sarà utilizzato anche a scopo didattico per le nuove generazioni, garantendo così la perpetuazione della sua arte e del suo messaggio.




