Milano, 21 agosto 2025 – La polizia, insieme all’ufficiale giudiziario, sta procedendo con l’esecuzione dello sfratto nei confronti dello storico centro sociale Leoncavallo di Milano. Il provvedimento, più volte rimandato in passato, è entrato in vigore questa mattina. Le forze dell’ordine presidiano gli ingressi di via Watteau, dove dalle 7:30 sono iniziate le operazioni, anticipate rispetto alla data del 9 settembre indicata nell’ultima notifica.
Lo sfratto del Leoncavallo
Durante il sopralluogo negli spazi del centro sociale non sono state trovate persone all’interno. Presenti anche l’ufficiale giudiziario e il legale della proprietà, la società immobiliare Orologio della famiglia Cabassi. La Corte d’appello di Milano, nei mesi scorsi, aveva condannato il Ministero dell’Interno a risarcire con tre milioni di euro la società Orologio per i mancati sgomberi degli anni precedenti; a sua volta il Viminale ha avviato un’azione di rivalsa nei confronti di Marina Boer, presidente dell’associazione “Mamme del Leoncavallo”.
Solo pochi giorni fa, il Leoncavallo aveva lanciato una raccolta fondi per resistere nello stabile. Lo sfratto, rinviato circa un centinaio di volte, aveva già portato lo scorso novembre a una sentenza che obbligava il Ministero a risarcire i Cabassi per la mancata liberazione dell’area. Parallelamente, l’associazione “Mamme del Leoncavallo” aveva presentato al Comune una manifestazione di interesse per un edificio in via San Dionigi, con l’obiettivo di avviare un trasferimento del centro sociale.
Le reazioni
L’azione di sgombero, tuttavia, ha colto di sorpresa le attiviste, che ora stanno cercando di capire come muoversi. “È uno sfratto esecutivo: avremo trenta giorni per accordarci con la proprietà e recuperare alcune cose. Ma il Leoncavallo, così come lo conosciamo, è finito” hanno dichiarato con amarezza, definendo la situazione “una tragedia”, ma preferendo non rilasciare ulteriori commenti.
Il Leoncavallo, fondato nel 1975 in via omonima, era già stato sgomberato una volta nel 1994, anche allora nel mese di agosto, il giorno 15. Poco dopo trovò sede nell’attuale stabile di via Watteau.






