Milano, 14 agosto 2025 – Nella notte tra mercoledì 13 e giovedì 14 agosto, 31 bambini palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza sono atterrati all’aeroporto militare di Milano Linate. Accompagnati dalle loro famiglie, i piccoli pazienti saranno sottoposti a cure mediche presso diverse strutture ospedaliere italiane, in particolare nelle regioni Lombardia e Veneto. L’operazione, coordinata dall’Aeronautica Militare italiana, è partita dall’aeroporto di Eilat e rappresenta la più importante evacuazione sanitaria condotta dall’Italia dall’inizio del conflitto, con un totale di quasi 120 persone tra pazienti e accompagnatori.
L’impegno dell’Aeronautica Militare e il ruolo del Generale Luca Baione
L’operazione è stata guidata dal Generale di Brigata Luca Baione, che ha commentato con emozione il successo dell’intervento: “Per loro finisce un calvario e finalmente sono arrivati dove pensano di trovare la pace, quello che non hanno avuto in questi lunghi mesi di guerra e di stenti. Arrivano in condizioni disperate, ma con gli occhi pieni di speranza“. Baione, con una lunga esperienza nelle missioni internazionali e un ruolo di rilievo anche nel monitoraggio meteorologico per la protezione civile, ha coordinato un’operazione complessa che ha visto l’impiego di tre voli speciali dell’Aeronautica Militare, atterrati a Milano Linate, Pisa e Roma Ciampino.
Questa è la quattordicesima evacuazione sanitaria effettuata dall’Italia dal gennaio 2024 a favore della popolazione civile palestinese, particolarmente colpita dalla guerra iniziata nell’ottobre 2023. I bambini portati in Italia presentano gravi malattie congenite, ferite e amputazioni causate dal conflitto e saranno ricoverati in diverse regioni italiane, tra cui Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Toscana e Umbria.
Il contesto umanitario a Gaza e l’impatto sui bambini
La situazione nella Striscia di Gaza è drammatica e il conflitto tra Israele e Hamas, iniziato il 7 ottobre 2023, ha causato una catastrofe umanitaria che ha colpito in modo devastante soprattutto i più piccoli. Secondo le ultime stime, oltre 50.000 bambini palestinesi sono stati uccisi o feriti dall’inizio delle ostilità, con centinaia di migliaia di sfollati e un sistema sanitario al collasso a causa della distruzione di ospedali e infrastrutture essenziali.
Gli ospedali rimasti operativi in loco sono pochi e le condizioni di vita sono sempre più difficili a causa della carenza di cibo, acqua e medicine. L’UNICEF e numerose organizzazioni internazionali continuano a chiedere con forza un cessate il fuoco immediato e un accesso umanitario senza restrizioni per garantire protezione e assistenza ai civili innocenti, in particolare ai bambini.
Il governo italiano, attraverso il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha ribadito il proprio impegno nell’accoglienza dei piccoli pazienti palestinesi, definendoli “simbolo di speranza e futuro” e confermando l’arrivo di altri 50 palestinesi prima di Ferragosto, in un momento di grande emergenza umanitaria e di tensione internazionale.
L’operazione italiana si inserisce in un contesto geopolitico complesso, con sanzioni imposte dagli Stati Uniti all’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) e all’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), e con iniziative diplomatiche che vedono Paesi come il Portogallo e il Canada impegnati nel riconoscimento dello Stato palestinese. Nel frattempo, sul terreno, la violenza continua, come testimoniano i raid israeliani e la crisi umanitaria sempre più grave.





