La città di Bologna si prepara a una giornata di forte tensione in vista dell’anniversario dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023. In un clima di crescente allarme, il Prefetto di Bologna, Enrico Ricci, ha annunciato che la manifestazione organizzata per domani dai Giovani Palestinesi sarà assolutamente vietata. La decisione arriva a seguito delle numerose reazioni politiche e sociali che hanno accompagnato le iniziative di commemorazione e protesta legate a questa data, che ha segnato uno degli episodi più drammatici del conflitto israelo-palestinese recente.
Divieto di manifestazioni per il 7 ottobre a Bologna e tensioni nel resto d’Italia
Il Prefetto Ricci, a margine di una cerimonia per ricordare Primo Zecchi, vittima della Banda della Uno Bianca, ha spiegato che è in corso la notifica del provvedimento per vietare la manifestazione prevista in Piazza del Nettuno, dove i Giovani Palestinesi avevano lanciato un appello con uno slogan che inneggia al “7 ottobre” come “giorno della resistenza palestinese”. La manifestazione, infatti, è stata percepita come un’iniziativa di apologia del terrorismo e un’offesa alle vittime dell’attacco di Hamas che causò oltre 1.200 morti, tra cui molti civili, famiglie e bambini.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha espresso la sua netta contrarietà all’evento, definendolo un’iniziativa di odio che danneggia il popolo palestinese e il movimento per la pace, invitando gli organizzatori a riflettere sul significato della loro mobilitazione. Anche diverse forze politiche, tra cui Fratelli d’Italia e la Lega, hanno chiesto l’intervento delle autorità per fermare la manifestazione, con appelli a vietare eventi che esaltano atti terroristici e a perseguire chi inneggia alla violenza.
Parallelamente, a Roma la situazione è altrettanto delicata. In vista del secondo anniversario dell’attacco, le forze dell’ordine hanno rafforzato le misure di sicurezza, soprattutto nel quartiere del Ghetto ebraico, dove si svolgerà una cerimonia commemorativa alla presenza della premier Giorgia Meloni. La capitale è stata teatro recentemente di scontri e guerriglia urbana durante una manifestazione pro Palestina, che ha confermato la necessità di mantenere alta l’attenzione per evitare nuovi disordini.
Le autorità romane temono che la mobilitazione studentesca e i collettivi di sinistra possano trasformare la protesta in un’occasione di scontri violenti, soprattutto dopo che sono stati annunciati nuovi cortei e iniziative nei prossimi giorni. A ciò si aggiunge la protesta prevista per l’8 ottobre contro la Cybertech Europe, evento su cybersicurezza che coinvolge Leonardo spa, società pubblica italiana nel settore della difesa, già nel mirino dei movimenti pro Gaza.
Le reazioni della comunità ebraica e delle istituzioni
Le manifestazioni annunciate e gli slogan che celebrano il 7 ottobre come “giorno della resistenza palestinese” hanno suscitato dure prese di posizione da parte delle comunità ebraiche italiane. Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma, ha definito aberranti le celebrazioni che inneggiano a quella data, sottolineando che non si possono celebrare atti di violenza, stupri e assassinii di innocenti solo perché ebrei. Fadlun ha invitato tutte le forze politiche a condannare con fermezza questi eventi e ha ringraziato le istituzioni per il loro sostegno.
Anche la Comunità Ebraica di Milano, rappresentata da Walker Meghnagi, ha espresso preoccupazione per la situazione, auspicando che le manifestazioni non degenerino in cacce agli ebrei e che le forze dell’ordine continuino a garantire sicurezza e ordine pubblico. Meghnagi ha inoltre criticato alcune forze politiche di sinistra per aver manifestato atteggiamenti antisemiti durante le proteste.
Dal canto suo, l’ambasciatore d’Italia in Israele, Jonathan Peled, ha definito oltraggiose le iniziative che celebrano il massacro del 7 ottobre, sottolineando che si tratta di crimini contro l’umanità senza alcuna giustificazione e chiedendo un intervento deciso delle autorità italiane per impedire manifestazioni che esaltano il terrorismo.
Le posizioni politiche sono fortemente polarizzate: mentre esponenti come Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) condannano l’evento come apologia del terrorismo, ma ricordano anche la complessità della questione palestinese e israeliana, altri rappresentanti di Fratelli d’Italia e della Lega invocano provvedimenti severi, compresa l’espulsione di chi inneggia alla violenza.
Il contesto della ricorrenza e le misure di sicurezza in tutta Italia
Il 7 ottobre 2023 è stato il giorno in cui Hamas ha lanciato un massiccio attacco contro Israele, noto come Operazione Diluvio al-Aqsa, che ha provocato la morte di circa 1.200 israeliani tra civili e militari, oltre al rapimento di altre centinaia di persone, inclusi bambini. L’attacco, che ha preso di mira località e kibbutz vicino alla Striscia di Gaza e un festival musicale, è stato definito uno dei peggiori massacro di ebrei in un solo giorno dalla Seconda Guerra Mondiale.
L’anniversario di questa data viene ricordato con cerimonie ufficiali in Israele e nel mondo, ma anche con tensioni e proteste che in Italia si sono tradotte in mobilitazioni di vario tipo, spesso accompagnate da episodi di violenza e scontri.






