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Macerata, la Corte corregge il primo grado: “Fu violenza sessuale”. La vittima: “Mi ero sentita colpevolizzata”

La Corte d’Appello di Ancona condanna l’imputato per violenza sessuale su minore, segnando un cambio di rotta nella tutela delle vittime e nel contrasto ai pregiudizi

by Alessandro Bolzani
22 Ottobre 2025
La corte di Appello di Ancona

La corte di Appello di Ancona | Ansa - Alanews.it

Ancona, 22 ottobre 2025 – Un importante sviluppo giudiziario ha visto protagonista una giovane donna vittima di violenza sessuale nel 2019 a Macerata. La Corte d’appello di Ancona ha ribaltato la sentenza di primo grado, riconoscendo la responsabilità dell’imputato e condannandolo a tre anni di reclusione.

La sentenza d’appello e la presa di posizione della vittima

La ragazza, all’epoca dei fatti appena 17enne, era stata aggredita sessualmente in auto da un uomo di 25 anni, che in primo grado era stato assolto. Il tribunale di Macerata aveva escluso lo stupro motivando la decisione con il fatto che la giovane avesse già avuto rapporti sessuali e che fosse “in condizione di immaginare i possibili sviluppi della situazione” quando si era trovata da sola con l’imputato.

Ieri, invece, la Corte d’appello ha ritenuto responsabile l’uomo, condannandolo per violenza sessuale nella forma meno grave. L’avvocato Fabio Maria Galiani, che rappresenta la parte civile, ha spiegato che la vittima si è detta “contenta della sentenza che ha riconosciuto la violenza sessuale perché dopo averla subita, si era sentita colpevole per non essere riuscita a difendersi da un uomo più forte di lei e alla fine anche colpevolizzata dal tribunale di Macerata”.

“Questa sentenza è un passo in avanti, almeno le dà sollievo e la soddisfazione di essere stata creduta” ha aggiunto Galiani, sottolineando come il verdetto rappresenti un riconoscimento fondamentale per la ragazza.

Questioni ancora aperte sulla minore gravità

La motivazione della sentenza di secondo grado verrà depositata entro 90 giorni. L’avvocato di parte civile si riserva di valutare con attenzione il motivo per cui la violenza sessuale sia stata riconosciuta nella forma della minore gravità, poiché si tratta di un reato commesso nei confronti di una minorenne, circostanza che solitamente costituisce un’aggravante.

Fabio Maria Galiani, noto penalista con esperienza internazionale, ha seguito numerosi casi di rilievo e si è sempre impegnato nella difesa delle vittime di violenza, anche in ambito internazionale.

Questa decisione della Corte d’Appello di Ancona rappresenta un elemento significativo nel percorso di giustizia per le vittime di violenza sessuale in Italia, confermando la necessità di un approccio giudiziario più attento e rispettoso delle vittime, superando vecchi pregiudizi e interpretazioni che possono alimentare la colpevolizzazione delle stesse.

Tags: Violenza sessuale

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