(Napoli). “Noi siamo i cinque operai Fca licenziati per aver denunciato i suicidi in Fiat inscenando il finto suicidio di Marchionne ai cancelli della fabbrica. Siamo andati a Roma per denunciare la nostra condizione economica, sociale e familiare: siamo senza stipendio da cinque mesi. Siamo saliti in due su un’impalcatura e dopo un paio di ore sono arrivati, mandati da Di Maio, 3 deputati del M5S. I deputati ci hanno detto di non preoccuparci perché tra qualche mese avremmo risolto tutti i nostri problemi grazie al reddito di cittattadinanza. Ma noi non vogliamo essere assistiti. Quando siamo scesi, dopo aver fatto una conferenza stampa, siamo stati prelevati dalla polizia e siamo stati trattenuti per 7 ore in caserma. Alla fine siamo stati denunciati e ci hanno dato il daspo: per due anni non potremo tornare a Roma. Tutto questo per una banale iniziativa sindacale per denunciare la nostra condizione e la condizione drammatica di tutto il gruppo Fiat. È una cosa gravissima”. Così Mimmo Mignano. (Luca Leva/alanews)
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