Un dato inquietante emerge dal Report del Commissario straordinario per le persone scomparse in Italia: al 30 aprile, ci sono 1.108 cadaveri non identificati. Di questi, 251 sono a Roma, molti rinvenuti in luoghi abbandonati
Un rapporto allarmante del Commissario straordinario per le persone scomparse ha rivelato una realtà inquietante: al 30 aprile 2025, in Italia ci sono 1.108 cadaveri non identificati. Di questi, ben 251 si trovano a Roma. La maggior parte di questi corpi, definiti ‘invisibili’, è stata rinvenuta in luoghi desolati come i binari delle ferrovie, aree boschive, baracche abbandonate e lungo le sponde dei fiumi, oltre che in ospedali di grandi città come Milano, Genova e Roma.
La crisi dei cadaveri non identificati
La situazione è tanto drammatica quanto complessa, poiché oltre 650 di questi cadaveri sono stati seppelliti a spese dei Comuni, grazie a un protocollo firmato da nove Regioni italiane, tra cui l’ultima ad aderire è stata la Sardegna. L’obiettivo principale di questa intesa è quello di dare un nome a questi corpi non reclamati attraverso l’introduzione di procedure uniformi che mirano a creare una banca dati del DNA sempre aggiornata. Le Regioni coinvolte, come la Lombardia, il Lazio, la Liguria e altre, collaborano con i Prefetti, le Procure generali e gli istituti di Medicina legale delle Università per garantire che ogni cadavere venga trattato con dignità.
Dati sconvolgenti
I dati emersi sono sconvolgenti. In Lombardia, 180 cadaveri non identificati sono stati registrati, con Milano che detiene il triste primato di 101 corpi. Solo 74 di questi hanno avuto un campione biologico prelevato, e di questi, soltanto 22 sono stati inseriti nella banca dati. In Lazio, la situazione non è migliore: 269 cadaveri non identificati sono stati segnalati, di cui 251 a Roma. Qui, 107 campioni biologici sono stati prelevati e 69 presentano segni particolari, rendendo possibile il riconoscimento.
In Puglia, 65 cadaveri non identificati sono stati registrati, molti dei quali sono stati recuperati dopo sbarchi o naufragi. Solo 6 di questi sono stati inseriti nella banca dati, evidenziando la difficoltà nel processo di identificazione. Anche in Toscana, con 52 cadaveri, la situazione è preoccupante: solo 14 campioni sono stati autorizzati per l’inserimento nella banca dati.
La Liguria conta 41 corpi non identificati, mentre in Sardegna sono stati trovati 38 cadaveri. In Abruzzo e Basilicata, i numeri sono minori, ma la mancanza di identificazione e di registrazione di segni particolari solleva interrogativi sulla dignità e sul rispetto per le vittime.