Le parole della Presidente dell’ICA International Cooperative Alliance in occasione dell’evento di LegaCoop Lombardia: “Le cooperative costruiscono un mondo migliore”
Nel corso dell’evento “Le cooperative costruiscono un mondo migliore”, organizzato da LegaCoop Lombardia in occasione dell’Anno Internazionale delle Cooperative, è arrivato un forte appello da Ariel Guarco, Presidente dell’International Cooperative Alliance (ICA), a rinnovare la visione del movimento cooperativo, coinvolgendo concretamente le nuove generazioni. Ecco i punti salienti dell’incontro.
L’evento di LegaCoop Lombardia: l’importanza delle cooperative
“Fare cooperazione non significa fare volontariato, ma, al contrario, attuare un modello economico alternativo che oggi conta 3 milioni di imprese in tutto il mondo. Il mondo cooperativo deve cominciare a guardare ai giovani. Parliamo spesso di loro, ma senza lasciargli davvero dello spazio e senza formarli. Per essere in grado di affrontare una transizione generazionale che, prima o poi, si paleserà, dobbiamo responsabilizzarli, coinvolgerli in modo tale che si innamorino del mondo cooperativo, ne facciano realmente parte e lo difendano. Inoltre, non è possibile pensare a uno sviluppo duraturo, senza tenere in considerazione la cooperazione. Questo perché le cooperative contribuiscono allo sviluppo dei territori, ma soprattutto ci rimangono occupandosi di tutta collettività”, ha affermato Guarco, richiamando l’attenzione sul potenziale trasformativo delle cooperative.
Le personalità presenti all’evento
L’incontro ha riunito rappresentanti e leader del movimento cooperativo da ogni parte del mondo – dalle Americhe all’Asia – per discutere il ruolo centrale che la cooperazione riveste nel promuovere uno sviluppo sostenibile, in linea con i traguardi dell’Agenda 2030.
Un vero e proprio viaggio globale attraverso testimonianze, buone pratiche e progetti che dimostrano come le imprese cooperative siano attori fondamentali per il benessere delle comunità locali.
Le parole del presidente di LegaCoop Lombardia Attilio Dadda
Ad aprire i lavori è stato Attilio Dadda, presidente di LegaCoop Lombardia e membro del consiglio direttivo di ICA: “Dedichiamo questo momento di confronto ai movimenti cooperativi internazionali e siamo grati che siano qui oggi per aprire una finestra sul futuro della cooperazione. Vogliamo essere un movimento globale che costruisce alleanze, rafforza le relazioni internazionali e valorizza le buone pratiche cooperative per stimolare progettualità comuni che possano avere un impatto positivo a livello globale”.
I numeri confermano il peso economico e sociale della cooperazione su scala mondiale: il 12% della popolazione globale è coinvolto nel sistema cooperativo, che conta oltre 3 milioni di realtà attive. Il settore dà occupazione diretta o indiretta al 10% dei lavoratori a livello mondiale, mentre le 300 cooperative più grandi generano un fatturato complessivo vicino ai 2.500 miliardi di dollari.
Anche Milano si distingue per il suo tessuto cooperativo: nella città e nell’area metropolitana si concentra il numero più alto di cooperative in Italia, con oltre un milione di soci e circa 30.000 addetti. Un radicamento storico, visto che proprio nel capoluogo lombardo nacque nel 1886 il primo movimento cooperativo italiano.
“Uno strumento di crescita inclusiva”
Durante il suo intervento, Simone Gamberini, presidente di LegaCoop Nazionale, ha posto l’accento sul valore del modello cooperativo come strumento di crescita inclusiva: “Guardando al futuro, crediamo sia necessario ridefinire il concetto stesso di sviluppo che non deve essere inteso come crescita fine a se stessa, ma come il perseguire un’equità sociale e ambientale. Per fare ciò è necessario un impegno congiunto che porti verso un’economia sempre più umana e sostenibile”.
Il tema dei giovani
Un focus importante è stato dedicato al protagonismo giovanile, tema affrontato anche da Petar Stefanov, presidente di Cooperatives Europe. “Ad oggi, un impegno da perseguire è capire cosa sia davvero importante per i giovani. Dobbiamo attrarli, coinvolgerli e dare loro delle responsabilità. Serve, infatti, invertire un trend che continua a guardare al passato. Se facessimo un’analisi dei discorsi fatti sulle cooperative e sul tema della cooperazione, solo il 10/15% guarda verso il futuro, il restante si concentra ancora su ciò che è stato. È una percentuale troppo bassa: se non riusciamo a cambiare questo trend ci allontaneremo sempre di più dai nostri futuri soci”.
L’evento ha così rappresentato non solo un momento di bilancio, ma anche un’occasione per rilanciare con forza la missione della cooperazione come leva strategica per un futuro più equo, sostenibile e inclusivo.






