Roma, 10 settembre 2025 – In un contesto segnato da numerosi incidenti sul lavoro, il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, è tornato a denunciare con forza le criticità legate alla sicurezza sul lavoro e alle dinamiche degli appalti, evidenziando come queste condizioni finiscono per premiare comportamenti illegali e mettere a rischio la vita dei lavoratori.
Le parole di Landini sulla sicurezza e il modello degli appalti

Durante il suo intervento alla festa del Fatto Quotidiano al Circo Massimo, Landini ha sottolineato che “in due giorni ci sono stati sei morti sul lavoro”, un dato che richiede una riflessione e interventi urgenti. Il sindacalista ha evidenziato due elementi fondamentali che contribuiscono a questa situazione: la precarietà e la catena degli appalti a cascata, che include subappalti, sottoappalti e finti appalti.
“Tanti infortuni e incidenti mortali hanno questa caratteristica”, ha spiegato Landini, ribadendo che discutere di risorse è importante ma “il punto di fondo per cancellare le morti sul lavoro significa cambiare il modello di fare impresa, perché è un modello che continua a uccidere”. In particolare, ha richiamato la necessità di investire maggiormente su controlli e prevenzione, aspetti che a suo dire non vengono adeguatamente finanziati.
Critico anche verso l’attuale governo, Landini ha accusato la legge sul subappalto a cascata introdotta dall’esecutivo di “lasciar fare al mercato senza mettere regole”, creando così non solo un danno alla vita dei lavoratori, ma anche una concorrenza sleale tra le imprese. “Non si premiano quelle persone che vogliono fare gli imprenditori veramente, ma si rischia di premiare i banditi”, ha dichiarato con fermezza.
Un autunno di mobilitazioni per i diritti dei lavoratori
Riguardo all’ipotesi di un autunno di proteste, Landini si è detto pronto a scendere in piazza, ma non da solo: “Stiamo chiedendo anche a tutto il mondo sindacale e associativo di scendere in piazza”. Ha inoltre citato il risultato del recente referendum, sottolineando come tra i giovani under 35 ci sia stata una maggioranza che ha raggiunto il quorum, segnale della loro preoccupazione per un futuro incerto, segnato da precarietà e conflitti sociali.
Il segretario generale della CGIL ha infine posto l’accento sul ruolo del sindacato: “Il compito oggi è quello di dare voce a chi non ce l’ha e di cambiare questa situazione assurda, aggravata dal fatto che il governo attuale non ha la maggioranza nel Paese”.
Maurizio Landini, nato a Castelnovo ne’ Monti nel 1961, è alla guida della CGIL dal gennaio 2019. Prima di questo incarico, è stato segretario generale della FIOM dal 2010 al 2017 e vanta una lunga esperienza nella rappresentanza sindacale, soprattutto nel settore metalmeccanico, distinguendosi per una linea particolarmente critica verso i modelli di impresa che penalizzano i diritti dei lavoratori e la sicurezza sul lavoro.
Le sue dichiarazioni arrivano in un momento particolarmente delicato per il mondo del lavoro italiano, dove la questione della sicurezza e della regolazione degli appalti rappresenta una delle sfide più urgenti da affrontare.
Fonte: Marco Vesperini - Sicurezza sul lavoro, Landini: "Appalti a cascata premiano banditi e uccidono lavoratori"






