Nella notte scorsa, un gruppo di 45 migranti è sbarcato sull’isola di Lampedusa, riferendo però la scomparsa in mare di cinque loro compagni. La drammatica testimonianza è stata raccolta dai militari della Guardia Costiera intervenuti per il soccorso nel Mediterraneo centrale.
Cinque migranti dispersi in mare
I cinque dispersi, tra cui un minore, sono identificati come due senegalesi, due gambiani e una persona originaria della Sierra Leone. Secondo quanto raccontato dai superstiti, il gruppo era partito da Sfax, in Tunisia, a bordo di un barchino di metallo lungo circa 7 metri. Da martedì scorso, queste persone risultano irreperibili in mare.
Il gruppo di migranti, composto da persone provenienti da Gambia, Sierra Leone, Mali, Senegal, Guinea e Costa d’Avorio, è stato accolto nell’hotspot di Lampedusa, dove è assistito dal personale della Croce Rossa Italiana e da operatori di organizzazioni umanitarie come Save the Children.
Lampedusa, crocevia di flussi migratori e emergenze umanitarie
Lampedusa, isola italiana situata nel Canale di Sicilia, rappresenta un punto chiave del Mediterraneo per gli sbarchi di migranti provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente. Geograficamente appartenente alla placca africana, l’isola è spesso teatro di arrivi di persone in fuga da guerre, fame e persecuzioni.
La tragedia dei migranti dispersi in mare si inserisce nel più ampio contesto della strage continua del Mediterraneo, che dal 2013 a oggi ha causato oltre 20.000 morti e dispersi secondo dati dell’UNHCR. La Guardia Costiera italiana, insieme a numerose organizzazioni internazionali, prosegue le operazioni di soccorso per cercare di limitare questa emergenza umanitaria.
Gli sforzi di assistenza e accoglienza coinvolgono non solo le istituzioni locali ma anche realtà del terzo settore, come Save the Children, che si impegnano a garantire supporto specializzato, in particolare ai minori e alle donne vulnerabili.






