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La nuova frattura sul caso Bergamini: la storia Instagram di Lucarelli, il dissenso con Scanzi

Dall'ultima storia della giornalista Selvaggia Lucarelli, emerge un dissenso nenanche troppo velato nei confronti del collega Andrea Scanzi

by Marco Viscomi
5 Dicembre 2025
La storia di Selvaggia Lucarelli dopo la risposta di Andrea Scanzi sul caso Bergamini

La storia di Selvaggia Lucarelli dopo la risposta di Andrea Scanzi sul caso Bergamini | Immagine generata dalla IA

Milano, 5 dicembre 2025 – L’ultima storia Instagram pubblicata da Selvaggia Lucarelli sul caso Bergamini in risposta ad Andrea Scanzi ha riacceso un dibattito che sembrava essersi placato solo in apparenza. Con un rilancio studiato e dal forte impatto mediatico, la giornalista ha presentato il suo nuovo podcast “Tu non puoi capire – Perché Isabella Internò è innocente”, un progetto che promette di rimettere ordine, con metodo e determinazione, in una vicenda giudiziaria che da trentasei anni continua a dividere il Paese: la morte di Donato “Denis” Bergamini. La storia social, che risponde alle posizioni critiche di Andrea Scanzi, ha infatti rimesso al centro non solo gli aspetti investigativi, ma anche il ruolo della narrazione pubblica nella costruzione della verità. Ad essere attaccato anche il metodo utilizzato dal giornalista.

Il caso Bergamini: ricostruzione

Per comprendere la portata di questa nuova iniziativa bisogna tornare a quel 18 novembre 1989, quando il corpo del calciatore del Cosenza venne trovato sulla statale 106 Jonica, nei pressi di Roseto Capo Spulico. All’epoca l’ipotesi del suicidio apparve subito la più comoda, e fu quella accolta dalle autorità: Bergamini, secondo la versione iniziale, si sarebbe gettato volontariamente sotto un camion in transito. Ma già nelle ore successive alla morte, molti elementi non tornavano.

L’assenza di lesioni compatibili con un impatto diretto, la condizione degli abiti, la posizione del corpo e persino lo stato del mezzo coinvolto aprirono spiragli di dubbio che negli anni diventarono crepe sempre più profonde. Fu l’insistenza della famiglia, insieme al lavoro dell’avvocato Fabio Anselmo, a ottenere la riapertura delle indagini e una revisione complessiva degli atti, in un percorso costellato di perizie alternative, testimonianze, sospetti di depistaggio e ricostruzioni contraddittorie.

Negli ultimi anni la tesi più accreditata tra gli inquirenti ha sostenuto che Bergamini non sia morto sulla statale, ma altrove: sarebbe stato soffocato o immobilizzato e solo successivamente il corpo sarebbe stato posizionato davanti al camion, nell’intento di simulare un suicidio. Una ricostruzione violenta e complessa, che ha condotto, nel 2024, alla condanna in primo grado di Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore, a sedici anni di reclusione per omicidio volontario in concorso con persone rimaste non identificate. Nei faldoni giudiziari è emersa anche la possibilità di un movente passionale, legato alla fine della relazione e alla possibile gelosia della giovane donna.

Il caso Bergamini
Il caso Bergamini | Instagram

La linea di Selvaggia Lucarelli

Proprio su questo terreno già fragile interviene Selvaggia Lucarelli, che nel suo podcast dichiara di voler “mettere tutto in fila”: non tanto per assolvere o condannare, quanto per mostrare incongruenze e omissioni che, a suo avviso, avrebbero reso la ricostruzione accusatoria meno solida di quanto appaia. Una parte del suo ragionamento gravita attorno alla perizia sulla glicoforina, un test scientifico utilizzato in aula per sostenere che Bergamini fosse già morto prima dell’investimento.

Secondo la giornalista, quel test non avrebbe valore univoco e sarebbe stato interpretato in maniera troppo assertiva, contribuendo a sorreggere un impianto accusatorio che lei definisce fragile. La sua storia Instagram, quindi, non è un gesto impulsivo: è l’annuncio di una contro-narrazione che intende riportare al centro il dubbio, in un momento in cui il processo d’appello per Internò è ancora in corso.

La storia di Selvaggia Lucarelli su Instagram
La storia di Selvaggia Lucarelli su Instagram | Profilo ufficiale

Con il suo podcast e le storie Instagram, Selvaggia Lucarelli non nasconde il suo convincimento: secondo lei, Isabella Internò è innocente. La condanna — afferma — si basa su prove insufficiente e su un’interpretazione forzata degli elementi. Accusa il sistema mediatico–giudiziario di avere costruito una narrazione sin troppo “facile”: un suicidio diventato omicidio, un’accusa fissata per decenni senza lasciare spazio ad alternative, un processo dove a suo dire “ci sono omissioni, depistaggi, forzature”.

Per Lucarelli, l’obiettivo del podcast non è trovare un colpevole — ma dare voce a una versione della storia trascurata, valorizzando dubbi e incongruenze, e sensibilizzare l’opinione pubblica e la giustizia verso una possibile revisione del caso. E in questo, sul caso Bergamini, l’idea di Selvaggia Lucarelli si scontra con la linea “colpevolista” di Andrea Scanzi

Selvaggia Lucarelli
Selvaggia Lucarelli | Instagram – profilo ufficiale

Bergamini, la posizione “colpevolista” di Andrea Scanzi contraria a quella di Selvaggia Lucarelli

Di segno opposto rispetto alla linea Lucarelli è la posizione di Andrea Scanzi, che sul caso Bergamini si è espresso più volte nel corso degli anni, sempre in modo netto. Per il giornalista, l’ipotesi del suicidio era già insostenibile trent’anni fa ed è oggi del tutto impossibile da difendere alla luce delle perizie e delle contraddizioni emerse. Ha definito la vicenda “uno dei casi più indecenti della storia italiana”, sottolineando come la morte del calciatore sia stata accompagnata da depistaggi, reticenze e silenzi che hanno ostacolato la verità.

Per Scanzi, la condanna di Internò – pur non essendo, a suo parere, una risposta completa – rappresenta un primo passo verso la giustizia per Bergamini, il cui assassinio sarebbe stato occultato da anni di inerzia istituzionale. L’idea che Internò possa essere innocente non trova spazio nelle sue analisi: semmai, sostiene che quel giorno la donna non fosse sola, ma che i complici non siano mai stati individuati.

Andrea Scanzi
Andrea Scanzi | Instagram – profilo ufficiale

Lucarelli Scanzi Bergamini: un caso ancora aperto

Siamo di fronte dunque a due modalità opposte di guardare alla stessa storia. Lucarelli sceglie la via dell’indagine sui dubbi, del revisionismo critico, dell’idea che la verità processuale possa non coincidere con quella storica; Scanzi, al contrario, si pone come difensore della versione che vede in Bergamini una vittima di un omicidio pianificato e di un successivo occultamento, e considera la narrazione dell’innocenza di Internò un tentativo di riscrivere ciò che lui ritiene ormai provato da anni. Entrambi parlano a un pubblico vasto, entrambi influenzano la percezione collettiva, ma lo fanno partendo da presupposti radicalmente diversi: il dubbio da una parte, la certezza dall’altra.

Questa nuova frattura mediatica arriva proprio mentre la giustizia è nuovamente chiamata a pronunciarsi, e può avere conseguenze sulla discussione pubblica che circonda il caso. Da una parte, c’è il rischio di polarizzare ulteriormente un tema già complesso; dall’altra, la possibilità che nuove analisi, nuove voci e nuovi interrogativi contribuiscano a illuminare zone d’ombra rimaste troppo a lungo inesplorate. In ogni caso, ciò che emerge chiaramente è che il “caso Bergamini” continua a non essere soltanto un fatto di cronaca nera, ma un terreno dove si intrecciano memoria, giustizia, narrazione e responsabilità dei media. A trentasei anni dalla morte del calciatore, la verità rimane ancora un campo di contendibilità, e la storia che Selvaggia Lucarelli ha rilanciato su Instagram è soltanto l’ultima dimostrazione di quanto questa vicenda continui a parlare all’Italia di oggi.

Tags: Andrea ScanziApprofondimentoCaso BergaminiSelvaggia Lucarelli

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