Roma, 30 ottobre 2025 – Si allarga l’inchiesta che coinvolge l’imprenditrice campana Maria Rosaria Boccia e l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. La Procura di Roma ha infatti aperto un nuovo fascicolo per interferenze illecite nella vita privata, contestando a Boccia – in concorso con un giornalista – la diffusione sui social e su una testata online di un file audio contenente una conversazione privata tra Sangiuliano e la moglie. Il gip ha disposto il sequestro preventivo dei file, rimossi nelle scorse ore dai canali digitali su cui erano stati diffusi. L’operazione è stata eseguita dai carabinieri, in seguito a un esposto presentato dall’ex ministro per fatti risalenti ad agosto.
Le accuse e il procedimento in corso
Il provvedimento si inserisce in un contesto giudiziario già complesso. Maria Rosaria Boccia è infatti già indagata in un altro procedimento che la vede imputata per stalking, lesioni e interferenze illecite, sempre su denuncia di Sangiuliano. Per quel caso è stata fissata un’udienza il 9 febbraio 2026. La nuova indagine, aperta di recente, ruota invece intorno alla diffusione del materiale audio: secondo la Procura, la pubblicazione del file avrebbe violato la riservatezza della vita privata dell’ex ministro, integrando così il reato previsto dall’articolo 615-bis del Codice penale. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero, puntano a ricostruire la catena di trasmissione e la responsabilità nella messa online del file, che – secondo gli inquirenti – sarebbe stato condiviso senza il consenso dei soggetti coinvolti nella conversazione.

La replica di Maria Rosaria Boccia
L’imprenditrice ha reagito con durezza al nuovo sequestro, parlando di “ennesimo atto aggressivo da parte del sistema”. In una nota diffusa nelle ultime ore, Maria Rosaria Boccia sostiene che le registrazioni sarebbero state realizzate “con l’autorizzazione” di Sangiuliano stesso, durante telefonate effettuate dal suo dispositivo personale.
“Mi sono stati sequestrati i messaggi che Sangiuliano mi mandava e le registrazioni delle sue conversazioni, che lui mi autorizzava a sentire e a registrare”, ha dichiarato. “Si tratta di materiale utile alla mia difesa rispetto alla ‘famiglia Sangiuliano’. Oggi scotta solo perché l’ex ministro teme la verità”. Boccia accusa inoltre l’ex titolare del dicastero della Cultura di “fare pressioni per metterla in cattiva luce”, sostenendo che “tredici mesi fa non era buono come ministro e oggi pare essere buono per la Campania”.
Un contenzioso che si allarga
Le relazioni personali e giudiziarie tra Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia sono da mesi al centro di una fitta rete di esposti, repliche e procedimenti incrociati. La vicenda, già complessa sotto il profilo penale, si è intrecciata con aspetti di natura mediatica, alimentati dalla circolazione sui social di documenti e messaggi che l’ex ministro ritiene parte della sua vita privata.
Gli inquirenti stanno ora valutando se le nuove condotte contestate configurino una reiterazione di comportamenti già oggetto di indagine. Nessuna replica ufficiale, al momento, è giunta da Sangiuliano, che si è limitato nei giorni scorsi a far sapere di “avere piena fiducia nella magistratura”. In attesa delle prossime udienze, la vicenda continua a muoversi sul filo teso tra cronaca giudiziaria e risvolti personali, in un intreccio dove la tutela della privacy e la libertà di informazione si incontrano e si scontrano in un terreno sempre più complesso.
Indagini e perquisizioni per interferenze illecite
Si allarga l’inchiesta sulla pubblicazione degli audio tra Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, e la moglie, che ha scosso il panorama politico e mediatico italiano. Oltre a Sangiuliano e alla moglie, il giornalista Carlo Tarallo, collaboratore del sito web Anteprima24, è ora indagato per interferenze illecite nella vita privata. Questa mattina i carabinieri hanno eseguito una perquisizione negli uffici del sito, acquisendo materiale audio-video e ordinando la rimozione di parte dell’intervista realizzata ad agosto.
La procura di Roma ha aperto un nuovo fascicolo dopo la denuncia dell’ex ministro Sangiuliano e della moglie, la giornalista Federica Corsini. Secondo quanto comunicato da Anteprima24, l’audio incriminato era già stato trasmesso come servizio da Report lo scorso anno, e Tarallo non sarebbe mai stato in possesso del frammento diffuso. Durante la perquisizione, il sito è stato intimato a cancellare dai social alcuni contenuti legati all’intervista di Boccia.
Tarallo ha espresso stupore per l’indagine: «Sono allibito dall’approssimazione della denuncia e dal fatto che nel 2025 un giornalista venga interrogato per aver condotto un’intervista a un personaggio pubblico. Il lavoro giornalistico in Italia diventa sempre più difficile, ma questo mi spinge a impegnarmi con maggiore determinazione». Il suo avvocato, Maurizio Capozzo, ha manifestato piena fiducia nella giustizia e si è detto pronto a chiarire la posizione del giornalista con prove inconfutabili.
Il caso si allarga: indagati anche Ranucci e Boccia
Parallelamente, la vicenda coinvolge anche il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, e la giornalista Luca Bertazzoni, entrambi indagati per lo stesso reato in seguito alla diffusione dell’audio riguardante Maria Rosaria Boccia, imprenditrice al centro dello scandalo politico. Ranucci ha dichiarato di essere sereno, sottolineando che la trasmissione ha riportato solo un estratto di una lunga conversazione registrata da terzi, e si è detto fiducioso nell’operato della magistratura.
Da segnalare che Boccia, protagonista delle tensioni con Sangiuliano, è candidata alle elezioni regionali in Campania con il movimento di Stefano Bandecchi, mentre Sangiuliano si presenta come capolista del centrodestra. La controversa vicenda giudiziaria e politica continua dunque ad alimentare dibattiti e tensioni tra gli schieramenti.






