Roma, 16 dicembre 2025 – L’Istat ha presentato oggi i dati aggiornati sugli incidenti stradali in Italia nel 2024, evidenziando un quadro ancora allarmante: sono state 3mila le vittime e 230mila i feriti, con oltre 173mila sinistri totali. Il fenomeno si conferma una delle emergenze più gravi per il Paese, con costi sociali stimati in 18 miliardi di euro, pari all’1% del Pil nazionale. Questi dati sono stati illustrati nel corso dell’evento “Gli incidenti stradali. Un quadro territoriale”, tenutosi all’interno dell’Aula Magna dell’Istituto nazionale di statistica a Roma.
Il peso economico e sociale degli incidenti stradali
L’analisi dell’Istat sottolinea come i costi derivanti dagli incidenti stradali non si limitino ai danni materiali ma coinvolgano spese sanitarie, riabilitazione, perdita di produttività e assistenza, elementi che impattano pesantemente sull’intera collettività. Nel primo semestre del 2025, con dati aggiornati al 13 novembre, si è registrato un calo del 6,8% delle vittime rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma il numero dei feriti resta elevato, attestandosi a oltre 111mila persone.
Differenze territoriali e sfide per la sicurezza stradale
Il rapporto evidenzia inoltre una significativa frammentazione territoriale nella distribuzione degli incidenti e nelle condizioni di sicurezza, con aree urbane e extraurbane che mostrano criticità differenti. La complessità del fenomeno rende indispensabile un approccio integrato che coinvolga miglioramenti infrastrutturali, normative più efficaci, veicoli più sicuri e sistemi di controllo costanti. L’Istat richiama l’attenzione sull’importanza di una mobilità sostenibile e sicura, in linea con il Road Safety Policy Framework 2021-2030 dell’Unione Europea e il Decennio di Azione per la Sicurezza stradale 2021-2030, iniziativa promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità e dalle Nazioni Unite.
Cause e comportamenti alla base degli incidenti
Le principali cause degli incidenti restano la distrazione, spesso legata all’uso di smartphone e dispositivi elettronici alla guida, il mancato rispetto dei limiti di velocità e delle norme stradali. Gli esperti sottolineano come questi fattori, seppur ampiamente noti, continuino a determinare un alto numero di sinistri, impedendo un cambiamento sostanziale nelle abitudini degli utenti della strada. Di qui la necessità di investire in educazione stradale, formazione continua, comunicazione efficace e controlli sistematici per promuovere una reale cultura della sicurezza.
L’evento Istat ha rappresentato un momento di confronto tra istituzioni, operatori, amministrazioni locali e mondo della ricerca, per condividere buone pratiche e orientare politiche pubbliche più coerenti e incisive. Solo attraverso un impegno collettivo e integrato sarà possibile ridurre in modo strutturale la drammatica conta delle vittime e dei feriti sulle strade italiane.






