Negli ultimi dieci anni, in Italia si sono verificati due gravi incidenti legati a impianti a fune: la tragedia della funivia Stresa-Alpino-Mottarone nel 2021 e il recente schianto della funivia del Monte Faito, avvenuto il 17 aprile 2025. Entrambi gli eventi hanno sollevato preoccupazioni sullo stato della sicurezza e della manutenzione delle infrastrutture turistiche e di trasporto in quota. Analizzarne le somiglianze e le differenze è essenziale per comprendere le lacune del sistema e proporre misure concrete per il futuro.
Due tragedie, una tecnologia in comune
I due impianti coinvolti erano funivie bifuni, sistemi che prevedono una fune portante su cui scorre la cabina e una fune traente che consente il movimento. In entrambi i casi, è stato proprio il cedimento della fune traente a scatenare il disastro. Le conseguenze sono state gravissime:
- Il 23 maggio 2021, la cabina della funivia Stresa–Mottarone è precipitata nei pressi della stazione di monte, provocando la morte di 14 persone e il ferimento grave di un bambino;
- Il 17 aprile 2025, una cabina della funivia del Monte Faito, in Campania, è precipitata lungo il tracciato: il bilancio è di 4 vittime e un ferito grave.
Le cause dei due incidenti
Se la dinamica tecnica sembra simile – la rottura della fune – le cause profonde dei due incidenti sono molto diverse:
- Stresa–Mottarone: le indagini hanno rivelato che i responsabili dell’impianto avevano manomesso volutamente il freno d’emergenza, disattivandolo per evitare frequenti interruzioni di servizio. Un gesto che ha trasformato un guasto in una strage annunciata. Le conseguenze giudiziarie sono ancora in corso, ma il dolo è stato accertato;
- Monte Faito: al momento, l’ipotesi prevalente è quella di un cedimento strutturale della fune traente. L’impianto era stato riaperto da meno di un mese, dopo la consueta manutenzione invernale. Le autorità stanno esaminando la documentazione tecnica per comprendere se vi siano state negligenze o carenze nei controlli.
Elementi in comune
Oltre alla tipologia di impianto e alla modalità dell’incidente, i due casi condividono altri elementi:
- Riapertura recente: entrambi gli impianti erano operativi da pochi giorni al momento del disastro, facendo ipotizzare possibili criticità nei protocolli di verifica post-manutenzione;
- Alta densità turistica: sia il Mottarone che il Monte Faito sono mete turistiche di rilievo, il che accentua la responsabilità degli enti gestori nel garantire elevati standard di sicurezza;
- Impatto mediatico: entrambi gli incidenti hanno suscitato profonda commozione pubblica, con una forte attenzione da parte dei media italiani e internazionali.
Inoltre, in entrambi gli incidenti ci sono state delle vittime di nazionalità israeliana. Nel caso della tragedia del Mottarone hanno perso la vita i membri di una famiglia residente a Pavia, composta da Amit Biran, Tal Peleg e il loro figlio Tom. L’altro figlio della famiglia, Eitan, è sopravvissuto, ma ha riportato delle ferite molto gravi. Invece, nel crollo di una cabina della funivia del monte Faito è morta la 25enne israeliana Janan Suleiman, che era in vacanza in Italia assieme al fratello Thabet. Quest’ultimo ha riportato gravi ferite ed è attualmente ricoverato in terapia intensiva presso l’Ospedale del Mare di Napoli.
Riepilogo delle differenze
| Aspetto | Stresa-Mottarone (2021) | Monte Faito (2025) |
|---|---|---|
| Numero di vittime | 14 morti, 1 ferito grave | 4 morti, 1 ferito grave |
| Causa accertata | Disattivazione volontaria del freno d’emergenza | Rottura improvvisa della fune traente (indagini in corso) |
| Comportamento dei gestori | Comprovata manomissione dolosa | Al momento nessuna prova di dolo |
| Luogo dell’incidente | Piemonte, zona turistica montana | Campania, zona panoramica sul Golfo di Napoli |
Implicazioni per la sicurezza nazionale
Questi eventi drammatici rivelano quanto sia urgente una revisione complessiva delle normative di controllo sugli impianti a fune in Italia. È necessario:
- Rafforzare i protocolli di manutenzione e le ispezioni indipendenti;
- Introdurre sistemi di monitoraggio in tempo reale delle condizioni meccaniche delle funi e dei freni;
- Prevedere sanzioni più severe per i gestori che violano le normative di sicurezza.






