Milano, 30 luglio 2025 – Nuove svolte nell’inchiesta sull’urbanistica a Milano che ha portato all’arresto di sei persone tra cui l’ex assessore alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi, e l’imprenditore immobiliare di spicco, Manfredi Catella, amministratore delegato del gruppo Coima. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Milano, ha acceso i riflettori su un presunto sistema di corruzione e speculazione edilizia che avrebbe coinvolto funzionari pubblici, esponenti del mondo imprenditoriale e professionisti del settore urbanistico.
Arresti e interrogatori: i protagonisti dell’inchiesta urbanistica a Milano
L’inchiesta ha portato alla richiesta di misure cautelari per sei indagati, con arresti domiciliari per Tancredi e Catella, mentre per quattro altri soggetti è stato chiesto il carcere. Tra questi figurano anche l’architetto Federico Pella, il costruttore Andrea Bezziccheri, e due ex membri della Commissione per il paesaggio, Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra. Questi ultimi sono accusati di aver favorito iter urbanistici grazie a false attestazioni e corruzione.
Il primo interrogato è stato Marinoni, ex presidente della Commissione per il paesaggio, che ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, presentando una memoria difensiva volta a dimostrare l’assenza di motivi cautelari. Tancredi ha risposto alle domande del giudice, difendendosi e dichiarando di aver chiesto la sospensione dal suo incarico dirigenziale al Comune di Milano. Catella, dal canto suo, ha presentato una memoria con prove documentali a sostegno della propria estraneità ai fatti, sottolineando la propria volontà di garantire trasparenza e legalità. Il suo avvocato ha annunciato la rimodulazione delle deleghe in Coima per escludere attività con la Pubblica Amministrazione.
Le accuse e il presunto “sistema” di speculazione edilizia
La Procura contesta ai sei indagati reati che vanno dalla corruzione, al falso ideologico, all’abuso edilizio, fino all’induzione indebita. Il fulcro dell’inchiesta è il presunto “Pgt ombra”, un piano urbanistico parallelo che avrebbe favorito una ristretta cerchia di imprenditori a scapito dell’interesse pubblico, con gravi ripercussioni sulla gestione dell’urbanistica milanese. Le indagini hanno già portato al sequestro di numerosi cantieri e a un blocco di quasi 28 progetti edilizi, lasciando migliaia di famiglie in attesa.
Tra i progetti sotto la lente d’ingrandimento, le Park Towers di via Crescenzago, oggetto di un processo che inizierà a novembre per violazioni urbanistiche e abusi edilizi. Secondo i pm, si tratta di un’operazione speculativa che ha alterato il carico urbanistico della zona senza le necessarie autorizzazioni.






