Un gruppo di giuristi e avvocati italiani ha annunciato la presentazione di una denuncia alla Corte Penale Internazionale (CPI) contro il governo Meloni, accusato di complicità nei crimini commessi a Gaza. L’iniziativa, prevista per essere trasmessa nei prossimi giorni, si concentra sul presunto coinvolgimento dei principali membri dell’esecutivo italiano e di Leonardo S.p.A. nella fornitura di armamenti a Israele, che avrebbero facilitato crimini di guerra e contro l’umanità.
Le accuse nei confronti del governo Meloni
Secondo la comunicazione inviata alla CPI, l’Italia avrebbe contribuito alla prosecuzione dei crimini israeliani a Gaza tramite forniture militari e cooperazione nella sicurezza. Vengono indicati come presunti responsabili il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto e l’amministratore delegato di Leonardo Roberto Cingolani. La denuncia sottolinea come tali azioni sarebbero state compiute in dispregio delle normative nazionali e internazionali, senza possibilità di invocare immunità personali o funzionali.
Il contesto del genocidio a Gaza
La denuncia descrive l’attuale offensiva israeliana a Gaza come un’operazione mirata a costringere la popolazione palestinese a lasciare il territorio, con bombardamenti indiscriminati e negazione di soccorsi umanitari. Secondo i denuncianti, più di 60.000 persone sono state uccise, tra cui un numero elevato di bambini, e molti altri rischiano di morire di fame o subire danni irreparabili. Tali azioni, evidenzia la comunicazione, rientrerebbero nella definizione di genocidio ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite del 1948.
Complicità internazionale e ruolo del governo Meloni
La denuncia sottolinea che i crimini israeliani non sarebbero possibili senza il supporto di diversi Stati occidentali, tra cui l’Italia. La responsabilità italiana sarebbe legata soprattutto alla fornitura di armamenti e alla cooperazione militare, contribuendo così alla commissione di crimini di guerra e contro l’umanità. La comunicazione invita la CPI a inserire la denuncia nel dossier già aperto sulla situazione a Gaza, valorizzando il contributo che essa può apportare alle indagini in corso.
Firmatari della denuncia
L’iniziativa è stata sottoscritta da oltre cinquanta personalità del mondo accademico, politico e culturale italiano. Tra i firmatari figurano: Maurizio Acerbo, Donatella Albini, Alessandra Algostino, Stefano Andrade Fajardo, Pino Arlacchi, Michela Arricale, Stefania Ascari, Martina Bianchi, Giorgio Cremaschi, Angelo D’Orsi, Luigi De Magistris, Benedetto Vittorio De Maio, Fabrizio De Sanctis, Emanuele Dessì, Alessandro Di Battista, Luca Di Gloria, Veronica Dini, Domenico Gallo, Fausto Gianelli, Claudio Giangiacomo, Ugo Giannangeli, Nicola Giudice, Marco Guercio, Muna Khorzom, Pierpaolo Leonardi, Guido Lutrario, Andrea Maestri, Fabio Marcelli, Ugo Mattei, Carlo Augusto Melis Costa, Tomaso Montanari, Laura Morante, Luisa Morgantini, Moni Ovadia, Luigi Paccione, Gilberto Pagani, Paola Palmieri, Francesca Perri, Valentina Pieri, Michela Poletti, Francesco Romito, Dario Rossi, Flavio Rossi Albertini, Franco Russo, Giovanni Russo Spena, Arturo Salerni, Luca Saltalamacchia, Alessandro Somma, Barbara Spinelli, Francesco Staccioli, Francesca Trasatti e Gianluca Vitale.
Solidarietà e adesioni
Il gruppo ha aperto la possibilità di aderire pubblicamente alla denuncia tramite il proprio sito, sottolineando come ogni firma rappresenti un gesto di solidarietà verso la popolazione palestinese. L’iniziativa si inserisce anche nel contesto delle cause promosse da Sudafrica e altri Stati contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia per genocidio.
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