Roma, 10 luglio 2025 – La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto di installare macchinette per il gioco online nei locali pubblici, in riferimento a una norma contenuta nel cosiddetto “decreto Balduzzi” del 2012. La sentenza si inserisce nel dibattito giuridico e sociale riguardante la regolamentazione del gioco d’azzardo e la tutela della salute pubblica.
Giochi online, la sentenza della Consulta
La Consulta ha esaminato una norma del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, che vietava la messa a disposizione, in qualsiasi esercizio pubblico, di macchinette che consentono l’accesso al gioco online, sia esso legale o illegale. La Corte ha stabilito che tale divieto è in contrasto con i principi costituzionali, dichiarandolo quindi illegittimo. La decisione riguarda sia il gioco praticato all’interno della rete autorizzata dei concessionari, sia quello effettuato al di fuori di essa.
Il ruolo del legislatore nella prevenzione della ludopatia
Pur rigettando il divieto assoluto, la Corte ha evidenziato che spetta al legislatore adottare misure efficaci e idonee per contrastare la ludopatia, problema sociale rilevante e in crescita nel Paese. La sentenza richiama l’importanza di un intervento normativo mirato a tutelare la salute pubblica senza però limitare in modo indiscriminato l’accesso alle piattaforme di gioco online. Il decreto Balduzzi, originariamente concepito per promuovere uno sviluppo del Paese attraverso un più alto livello di tutela della salute, dovrà quindi essere riconsiderato alla luce di questa pronuncia della Consulta.






