Roma, 10 ottobre 2025 – Nel corso di un incontro pubblico svoltosi oggi a piazza Vittorio, a Roma, Tony La Piccirella, attivista della Sumud Flotilla, ha commentato con fermezza la situazione nella Striscia di Gaza e l’accordo sul cessate il fuoco recentemente annunciato. La sua testimonianza si inserisce nel contesto di una mobilitazione internazionale contro il blocco imposto all’enclave palestinese e le violenze che ne derivano.
Il diritto internazionale e la centralità dei palestinesi

La Piccirella ha espresso un giudizio netto: “Sicuramente siamo contenti se i bombardamenti che stanno continuando terminano. Dopodiché, in un mondo in cui Stati Uniti e Israele possono spegnere e accendere i bottoni del diritto, questo è lo scenario migliore possibile — se accettiamo un mondo del genere”. L’attivista ha sottolineato la necessità di un cambiamento radicale, auspicando il ristabilimento del diritto internazionale come base dell’umanità.
Riguardo alle polemiche nate in Italia attorno al ruolo degli attivisti, La Piccirella ha dichiarato: “In queste ore vediamo una gara alla bandierina nella politica italiana e nell’associazionismo: tutti si definiscono protagonisti o causa di questo accordo. Ma noi non siamo mai stati protagonisti: i protagonisti sono i palestinesi. Tutte queste bandierine provocano un dolore allo stomaco”. Il messaggio evidenzia la volontà di mantenere al centro della narrazione il popolo palestinese, vittima e protagonista della vicenda.
Prossime azioni e impegno legale
L’attivista ha annunciato che oggi si terrà un incontro formale tra equipaggi di terra e di mare per pianificare le prossime iniziative. “È importante continuare con i presìdi e i blocchi: ricordiamo che il nostro Paese è complice di quello che è stato il genocidio e, date le ultime dichiarazioni del Presidente, rischia di esserlo ancora, nella vampirizzazione del suolo palestinese. Per questo, soprattutto in Italia, è necessario farci sentire”.
Un aspetto rilevante riguarda anche il fronte legale: “Sono stati presentati esposti alla Procura di Roma e in altri Paesi: tutti i partecipanti, circa 600 più altri 150 in rientro, si stanno attivando per agire anche sul piano legale. I livelli di illegalità, tra abusi e violazioni del diritto, sono innumerevoli”, ha confermato La Piccirella.
L’attivista barese è rientrato in Italia lo scorso 30 luglio dopo essere stato fermato al largo della Striscia di Gaza il 26 luglio, insieme ad altri membri dell’equipaggio della nave Handala di Freedom Flotilla. L’imbarcazione era impegnata in azioni contro il blocco imposto alla Striscia di Gaza, una delle aree più densamente popolate e sotto pressione economica e sociale della Palestina, con quasi 600mila abitanti e una situazione umanitaria complessa.
La vicenda di La Piccirella si inserisce in un quadro più ampio di tensioni e di mobilitazione civile, che continua a richiamare l’attenzione internazionale sul conflitto israelo-palestinese e sul rispetto del diritto umanitario.
Fonte: Stefano Chianese - Gaza, La Piccirella (Sumud): "Protagonisti non siamo noi ma popolo palestinese"






