Milano, 10 settembre 2025 – Proseguono le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco (Pavia), con nuovi rilievi e analisi che coinvolgono impronte digitali e tracce biologiche. Dopo l’incidente probatorio condotto presso la Questura di Milano, sono state rinvenute otto impronte digitali parziali su alcuni oggetti sequestrati nella villetta di via Giovanni Pascoli e nella spazzatura legata alla scena del crimine.
Otto impronte digitali trovate su cereali e spazzatura

Gli esperti hanno individuato otto impronte digitali parziali, di cui due sul sacchetto contenente i cereali e sei sul sacchetto della spazzatura. Al momento, perito e consulenti non hanno ancora stabilito se tali impronte siano utilizzabili per il confronto e, in caso di riscontro positivo, a chi possano appartenere. Come ha dichiarato Luciano Garofano, ex comandante del RIS e consulente della difesa di Andrea Sempio: “I rilievi dattiloscopici potrebbero essere di chicchessia. Vanno confrontati in funzione dei rilievi del DNA. Sembra più probabile che le impronte possano essere di Chiara Poggi e di Alberto Stasi, ma è tutto da stabilirsi”. Garofano ha inoltre previsto che le analisi saranno completate entro la fine di settembre, sottolineando che il numero limitato delle impronte non richiederà tempi lunghi.
Parallelamente, sono stati effettuati approfondimenti sul materiale biologico raccolto nella spazzatura, ma non è stato trovato il DNA di Andrea Sempio sui rifiuti. Questo dato, sottolineato dalla difesa dell’indagato, rafforza la loro convinzione che Sempio non fosse presente nella villetta il giorno del delitto. I periti genetisti stanno consolidando il confronto dei profili genetici già riscontrati: quelli di Chiara Poggi su vari oggetti della colazione, come il piattino e la busta dei cereali, e quello di Alberto Stasi sulla cannuccia di un contenitore di Estathé.
Nessuna traccia di sangue sulle impronte e nuovo focus sulle analisi
Le impronte digitali repertate su fogli di acetato, che riproducono i segni delle dita e dei palmi delle mani raccolti nella villetta, sono risultate negative al test Obti, metodo avanzato per rilevare la presenza di sangue umano. Ad oggi sono stati esaminati trenta fogli su trentaquattro, senza evidenza ematica. Inoltre, nessuna delle impronte trovate sugli oggetti della spazzatura presenta tracce ematiche.
Luciano Garofano ha commentato che i reperti, pur essendo stati conservati per 18 anni, si trovano in “buone condizioni” e che le analisi, svolte con grande rigore, proseguiranno con il prelievo di ulteriori campioni. Tra i prossimi passaggi, è previsto un approfondimento sull’impronta numero 10, un segno “sporco” rinvenuto sulla porta interna della villetta, che potrebbe fornire ulteriori elementi investigativi con l’utilizzo di kit di estrazione più sofisticati.
In parallelo, i pubblici ministeri coordinati dalla Procura di Pavia hanno richiesto di estendere le analisi alla ricerca di impronte latenti su altri oggetti repertati, tra cui l’etichetta in carta arancione di un contenitore di Estathé, il sacchetto della spazzatura, il sacchetto dei biscotti e quello dei cereali. Questi rilievi saranno oggetto di comparazione in una fase successiva all’incidente probatorio.
Le nuove indagini si inseriscono in un contesto di rivalutazione delle prove, a diciotto anni dal delitto, e sono parte di un più ampio tentativo di chiarire aspetti ancora controversi, anche alla luce della condanna definitiva inflitta ad Alberto Stasi, che continua a essere oggetto di discussioni e revisioni.





