Pavia, 10 settembre 2025 – Proseguono le analisi sull’incidente probatorio relativo al delitto di Garlasco, il caso di omicidio avvenuto il 13 agosto 2007, con vittima Chiara Poggi. Le nuove verifiche si concentrano sulle tracce dattiloscopiche rinvenute nella villetta della vittima, che potrebbero fornire ulteriori elementi utili alle indagini, ancora aperte a quasi vent’anni dai fatti.
Le dichiarazioni della difesa di Alberto Stasi sull’incidente probatorio

Al termine delle analisi svolte oggi, l’avvocato di Alberto Stasi, Giada Bocellari, ha commentato con cautela i risultati ottenuti: “Queste tracce parziali saranno inviate in valutazione. Non è detto che siano confrontabili e non è detto che siano utili giuridicamente. Hanno dei requisiti minimi per passarle a una fase di valutazione successiva. Vedremo poi i prossimi step”. La legale ha ricordato che proprio la difesa di Stasi ha richiesto questa ulteriore analisi sui rilievi dattiloscopici, dopo che erano state eseguite le analisi genetiche. “Abbiamo insistito affinché si facesse anche questo, in modo da avere più dati possibili per ricostruire tutto”, ha aggiunto.
Le impronte digitali in questione, conservate su fogli di acetato dagli investigatori, non hanno finora permesso di isolare materiale biologico utile per un profilo genetico, come emerso dalle prime indiscrezioni sull’incidente probatorio. Tra le tracce più rilevanti vi è l’impronta 10, individuata sullo stipite della porta della villetta di Garlasco, che in passato era stata indicata come di particolare interesse se fosse stata generata da sangue, poiché avrebbe potuto essere riconducibile all’assassino. Tuttavia, i test per la ricerca di sostanze ematiche hanno finora dato esito negativo.
Lo stato attuale delle indagini e il contesto giudiziario
Il delitto di Garlasco ha segnato la provincia di Pavia e l’intero panorama giudiziario italiano per la complessità delle indagini e delle fasi processuali. Alberto Stasi, unico indagato sin dall’inizio e condannato in via definitiva nel 2015 per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, ha recentemente ottenuto la concessione della semilibertà, confermata dalla Cassazione che ha respinto il ricorso della Procura generale di Milano.
Le nuove indagini, coordinate dal procuratore Fabio Napoleone e dagli altri magistrati coinvolti, hanno come obiettivo principale il confronto tra i risultati del DNA rinvenuto sotto le unghie della vittima e quelli dell’indagato Andrea Sempio, un altro soggetto al centro di accertamenti scientifici. Le analisi proseguiranno con ulteriori esami sui reperti, inclusi il tappetino del bagno e altre tracce ematiche repertate in casa.
Il caso, nonostante la sentenza definitiva, continua quindi a sollevare interrogativi e ad alimentare approfondimenti tecnici e giudiziari, a dimostrazione della complessità e della delicatezza delle prove scientifiche nel sistema giudiziario italiano.





