Milano, 19 dicembre 2025 – Nuovi sviluppi nel caso del delitto di Garlasco, con particolare attenzione alle analisi genetiche sulle unghie di Chiara Poggi, vittima dell’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007. Le recenti perizie e le dichiarazioni dei consulenti difensivi di Andrea Sempio, nuovo indagato nell’inchiesta, hanno portato alla luce elementi chiave riguardanti la natura del DNA ritrovato sulle unghie della vittima, contribuendo a riaccendere il dibattito sull’effettiva dinamica dell’omicidio e sul coinvolgimento degli indagati.

Garlasco, i risultati delle analisi sul DNA e le posizioni dei consulenti
I tamponamenti selettivi effettuati dal RIS di Parma nelle porzioni concave delle unghie di Chiara Poggi, luogo tipico di deposito di DNA fresco da graffio, non hanno evidenziato alcun contributo maschile riconducibile a un contatto violento difensivo, come sottolineano i consulenti Marina Baldi e Armando Palmegiani, appartenenti al pool difensivo di Andrea Sempio. «L’assenza di DNA maschile nelle superfici funzionali al graffio è un dato coerente e significativo», si legge nella relazione depositata in vista dell’incidente probatorio che si è concluso con la discussione davanti alla gip di Pavia Daniela Garlaschelli.
I consulenti evidenziano come il profilo genetico rinvenuto sulle unghie della vittima non derivi da un tentativo di difesa e non sia scientificamente idoneo a supportare conclusioni individualizzanti, né accusatorie né escludenti, nei confronti di Sempio. Inoltre, sottolineano che, non essendo un dato scientificamente valido, neanche l’analisi biostatistica utilizzata dalla perita Denise Albani è applicabile in questo contesto.
Parallelamente, il biologo-genetista Ugo Ricci, consulente nominato dalla difesa di Alberto Stasi, ha ribadito che i reperti delle unghie di Chiara non erano degradati, contraddicendo così le valutazioni precedenti che indicavano una possibile degradazione del DNA. Questa osservazione, secondo Ricci, aumenta la genuinità dei profili genetici attribuiti ad Andrea Sempio, rafforzando la validità scientifica delle analisi effettuate.
L’inchiesta e le implicazioni per Andrea Sempio
Il caso, che vede coinvolto anche Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio della giovane, si arricchisce di nuovi elementi investigativi. La perizia genetica disposta dal Tribunale ha confermato la piena concordanza del DNA Y di Andrea Sempio con quello trovato sulle unghie di Chiara Poggi, facendo di questo dato una prova di rilievo nell’eventuale processo a suo carico.
La difesa di Sempio, rappresentata dagli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia, non contesta il risultato dell’analisi genetica ma sostiene che il DNA potrebbe derivare da un trasferimento secondario, ad esempio tramite un oggetto toccato dalla vittima e in precedenza da Sempio, come un telecomando o residui di saliva sul pavimento. Tuttavia, la procura di Pavia ritiene che l’assenza del DNA dei familiari di Chiara sulle mani della vittima sia spiegabile solo con un lavaggio accurato poco prima dell’omicidio, escludendo così altre ipotesi di contaminazione.
Gli inquirenti puntano ora a comprendere come il DNA di Sempio sia effettivamente giunto sulle unghie della vittima e sottolineano l’importanza di altri elementi investigativi, quali l’impronta numero 33 trovata sul muro delle scale che conducono al seminterrato, luogo del ritrovamento del corpo, che secondo una consulenza del RIS mostra 15 “minuzie” sovrapponibili al profilo di Sempio.
Altri aspetti al centro delle indagini sul delitto di Garlasco riguardano le telefonate effettuate da Sempio a casa Poggi nei giorni precedenti al delitto, le incongruenze legate agli spostamenti di quella mattina, e lo scontrino del parcheggio di Vigevano che costituirebbe un elemento di dubbio sull’alibi fornito dall’indagato.






