Roma, 12 dicembre 2025 – Prosegue l’analisi approfondita della perizia genetica relativa al caso di Garlasco, che vede coinvolto Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Il legale di Sempio, l’avvocato Liborio Cataliotti, ha illustrato ai giornalisti gli sviluppi nella verifica del rapporto della perita Denise Albani, impegnata nell’incidente probatorio.
L’esame dettagliato della perizia Albani

“Stiamo esaminando la perizia Albani riga per riga, mancano una ventina di pagine“, ha spiegato Cataliotti entrando nel laboratorio Genomica di Roma. “Su ogni affermazione di Albani appuntiamo se la riteniamo condivisibile al 100%, in parte, oppure se meriti domande di approfondimento”. A tal fine, lo studio legale ha predisposto “una serie di richieste, di chiarimenti, domande pacate, non polemiche e tantomeno volte a ribaltare l’esito di quella perizia”. L’elenco delle domande, composto da una decina di quesiti, sarà completato nelle prossime ore.
Il legale ha sottolineato che, inizialmente, la perizia era stata presentata come la “prova che avrebbe inchiodato l’assassino”, rappresentando l’ultimo contatto tra la vittima e il presunto colpevole. “La perizia ha svelato, o si è rivelata tutt’altro: con senno di adesso, è una pistola ad acqua. Con senno di allora era una pistola fumante, con senno di ora ad acqua”. Cataliotti ha quindi definito il documento “una prova in una prospettiva d’accusa totalmente inutile” e ne ha escluso qualunque valore a favore della difesa.
Il contesto delle nuove indagini su Andrea Sempio
Andrea Sempio, oggi 37enne, era stato già coinvolto nelle indagini relative al delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco. Nel marzo 2025, la Procura di Pavia ha riaperto il caso notificandogli un avviso di garanzia per omicidio in concorso, basandosi su nuove analisi del DNA che confermerebbero la presenza del suo profilo genetico sotto le unghie della vittima, secondo la perizia di Denise Albani.
La scoperta del DNA di Sempio sulle mani di Chiara Poggi rappresenta un elemento significativo nell’inchiesta, tanto da essere considerato dagli inquirenti “un dato quasi unico” e parte di una serie di “indizi plurimi”. Tuttavia, la difesa continua a sostenere che si tratti di un contatto indiretto, dovuto alla frequente presenza di Sempio nella casa della vittima, e non di una prova diretta del coinvolgimento nel delitto.
Le indagini sono ancora in corso e le autorità stanno procedendo con ulteriori accertamenti genetici. Nel frattempo, Andrea Sempio ha dichiarato la propria innocenza, esprimendo fiducia nel lavoro degli inquirenti e il desiderio di tornare a una vita normale nonostante la risonanza mediatica del caso.
Gli sviluppi di questa complessa vicenda saranno al centro dell’attenzione nei prossimi mesi, con l’attesa della conclusione delle indagini e dell’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.





