Brescia, 9 ottobre 2025 – Prosegue l’inchiesta denominata Clean 2 che vede coinvolto l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, indagato per corruzione nell’ambito delle indagini su Garlasco. Nelle ultime ore, il Gico della Guardia di Finanza di Brescia, su disposizione della Procura, ha eseguito una perquisizione a carico del pm di Milano Pietro Paolo Mazza, magistrato a Pavia nel periodo in cui Venditti guidava la Procura. L’attività investigativa si concentra su spese sospette riguardanti ristoranti, corse ai cavalli e auto di lusso.
Le perquisizioni e i movimenti di denaro sospetti
Nel corso delle indagini è emerso un quadro complesso che coinvolge la famiglia Sempio di Garlasco, in particolare dopo l’accusa di corruzione rivolta a Venditti, accusato di aver ricevuto denaro in cambio dell’archiviazione della posizione di Andrea Sempio nell’inchiesta sul delitto di Chiara Poggi. La famiglia si è riunita in un summit nella villa delle due zie di Andrea, dove sono stati effettuati sequestri e perquisizioni. La Guardia di Finanza ha individuato una serie di movimenti bancari anomali: nel periodo tra il 2016 e il 2017, le zie avrebbero versato 43mila euro, di cui 35mila prelevati in contanti dal padre di Andrea, Giuseppe Sempio, e ulteriori 5mila euro movimentati con l’aiuto di un altro fratello. Secondo gli inquirenti, circa 30mila euro potrebbero essere stati utilizzati per corrompere Venditti.
Un elemento chiave è rappresentato da un bigliettino, rinvenuto durante una perquisizione, con la scritta “Venditti gip archivia X 20.30 € euro”, scritto a mano da Giuseppe Sempio. La difesa ha spiegato che si tratterebbe di un promemoria relativo a spese legali o marche da bollo, ma gli investigatori ritengono che il messaggio possa indicare un pagamento illecito.
Le intercettazioni e i contatti opachi con gli ex carabinieri nel caso Garlasco
Le indagini hanno inoltre portato alla luce intercettazioni del 2017 scomparse dai brogliacci ufficiali, che sollevano dubbi su preparazioni anticipate ai questionari degli inquirenti. In particolare, i magistrati hanno rilevato che Giuseppe Sempio e il figlio Andrea sembravano consapevoli delle domande che sarebbero state loro rivolte, suggerendo contatti informali con gli investigatori di allora.
Le perquisizioni hanno riguardato anche le abitazioni di ex carabinieri coinvolti nel caso, come Giuseppe Spoto e Silvio Sapone, sospettati di aver avuto rapporti opachi con gli indagati. Alcuni episodi, come una notifica di atti della durata anomala di un’ora, hanno alimentato i sospetti di possibili interferenze nelle indagini.
Il lavoro del Gico della Guardia di Finanza prosegue nell’analisi dei flussi finanziari e documentali, con l’obiettivo di fare luce sulle dinamiche che hanno condotto all’iscrizione di Mario Venditti nel registro degli indagati per corruzione in atti d’ufficio e di chiarire il ruolo di Andrea Sempio, attualmente indagato per omicidio in concorso nell’ambito del caso Garlasco.





