Pavia, 19 luglio 2025 – Il Procuratore della Repubblica di Pavia, Fabio Napoleone, è intervenuto con una nota ufficiale per fare chiarezza sulle recenti polemiche riguardanti le indagini sul caso di Garlasco. La vicenda, che ha attirato l’attenzione mediatica e suscitato numerose interpretazioni da parte di consulenti ed opinionisti esterni, necessita, secondo Napoleone, di un approccio rigoroso e basato su dati ufficiali.
La posizione della Procura di Pavia sul caso Garlasco
Il Procuratore Fabio Napoleone ha voluto sottolineare che solo i magistrati titolari delle indagini, che aggiornano costantemente il Procuratore sull’accuratezza delle verifiche condotte, sono autorizzati a esprimersi ufficialmente, e solo al termine delle attività investigative. La diffusione di interpretazioni o ricostruzioni provenienti da soggetti esterni senza comunicazioni ufficiali genera infatti solo confusione, alimentando discussioni fittizie e basate su congetture.
La nota precisa inoltre che qualsiasi riferimento alla Procura di Pavia, inclusi quelli recentemente diffusi, deve considerarsi privo di fondamento se non supportato da comunicazioni ufficiali dell’Ufficio. Questo richiamo alla prudenza e alla correttezza nell’informazione mira a tutelare la serietà delle indagini e ad evitare fraintendimenti che potrebbero compromettere il corretto svolgimento della giustizia.
Il Procuratore Fabio Napoleone: un profilo di rigore e discrezione
Fabio Napoleone, magistrato milanese con una lunga carriera che spazia dall’antimafia alla lotta alla corruzione, è noto per la sua operosa discrezione e per la conduzione rigorosa delle indagini. Nato a Bari nel 1958 e in magistratura dal 1981, Napoleone ha partecipato a importanti inchieste, tra cui lo Scandalo petroli e l’inchiesta sulla mafia al Nord denominata Duomo Connection.
Dal 2021 guida la Procura di Pavia, portando avanti con fermezza e trasparenza le indagini sul caso di Garlasco, riaperto proprio in presenza di nuovi elementi. Il suo intervento con la nota di oggi rappresenta un chiaro segnale dell’importanza di affidarsi esclusivamente alle fonti ufficiali e della necessità di evitare speculazioni che possano danneggiare il lavoro della magistratura.






