Garlasco (Pavia), 7 agosto 2025 – A distanza di 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso Garlasco torna sotto i riflettori. E lo fa con una dichiarazione esplosiva dell’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per il delitto. “Sono convinto che sulla scena del crimine ci fossero più persone”, ha affermato nel corso dell’ultima puntata del programma Filorosso, andata in onda su Rai3. “Credo che arriveranno molti accertamenti che susciteranno confronti piuttosto vivi”. Un’affermazione che lascia intendere possibili sviluppi dalle nuove indagini in corso.
Dubbi sull’arma e sulla dinamica del delitto di Garlasco
Nello stesso programma, la criminologa Flaminia Bolzan ha sollevato perplessità sull’arma utilizzata per uccidere Chiara Poggi, mai ritrovata. Riferendosi all’autopsia del 2007, ha spiegato: “È difficile ipotizzare che quei tagli sugli occhi siano stati provocati dalla parte fina di un martello. Sembrano il risultato di un’azione tagliente più precisa”. Ha poi evidenziato una lesione anomala, un piccolo foro vicino alla tempia, che “mal si sposa con il resto del quadro lesivo”, ipotizzando la presenza di un terzo oggetto contundente.
Nuove analisi e un cromosoma Y senza nome
Tra i temi affrontati in puntata anche il recente esame su un sacchetto della spazzatura repertato nel 2008, in cui sono emerse solo due tracce genetiche: quelle di Chiara Poggi e di Alberto Stasi, quest’ultima rinvenuta su una cannuccia di Estathé. Ma a tenere banco è soprattutto l’identificazione di un cromosoma Y “senza nome” trovato su un frammento del tappetino del bagno: una traccia maschile che non appartiene né alla vittima né a Stasi.
L’indagine, sospesa per la pausa estiva, riprenderà a settembre. In programma la terza replica degli esami del DNA e la possibile estensione degli accertamenti irripetibili. Nel frattempo, investigatori e inquirenti si preparano alla caccia al proprietario ignoto di quella traccia genetica. Una figura che, se identificata, potrebbe riscrivere la storia del caso.





