Milano, 2 ottobre 2025 – È stato depositato oggi al Tribunale del Riesame il ricorso presentato dalla difesa di Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, contro il decreto di perquisizione e sequestro eseguito venerdì scorso nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brescia. L’indagine ipotizza a carico di Venditti il reato di corruzione in atti giudiziari, con l’accusa che avrebbe ricevuto denaro per scagionare Andrea Sempio, indagato nuovamente per l’omicidio di Chiara Poggi.
Il ricorso della difesa contro le perquisizioni
L’avvocato Domenico Aiello, legale difensore di Venditti, ha contestato nel ricorso una presunta “distorsione” della funzione requirente nell’atto impugnato. Le perquisizioni, effettuate nelle abitazioni di Venditti a Genova e Pavia, si basano su elementi raccolti nell’ambito di una nuova inchiesta che ha riaperto il caso di Garlasco, dove Venditti aveva chiesto l’archiviazione di Sempio in due diverse occasioni, nel 2017 e nel 2020.
Secondo l’accusa, un bloc notes rinvenuto durante le perquisizioni nella casa dei genitori di Sempio, riporterebbe annotazioni che collegano Venditti alla decisione di archiviare il fascicolo a carico dell’indagato, facendo ipotizzare un possibile scambio corruttivo.
Bias cognitivi nella gestione dell’indagine su Mario Venditti
Nel documento presentato al Tribunale del Riesame si evidenzia come la “sorprendente iniziativa del pm” bresciano sia “frutto di due evidenti bias cognitivi”, cioè distorsioni interpretative che avrebbero contaminato l’attività investigativa. In particolare, si cita la “dichiarata critica della attuale gestione dell’ufficio di Procura di Pavia rispetto alla precedente guida, strumentalmente ascritta soltanto all’indagato”, ovvero Venditti, e “il convincimento erroneo che si debbano e possano impiegare senza alcun limite risorse dello Stato per la ricerca di una verità diversa dal giudicato di condanna Stasi”.
Aiello contesta inoltre la “dispendiosa attività investigativa” condotta nell’interesse processuale, che è stata più volte respinta dal giudice della revisione nei confronti di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi. La difesa chiede pertanto l’annullamento dell’atto investigativo e la restituzione del materiale sequestrato.
Il profilo di Mario Venditti e il contesto dell’inchiesta
Mario Venditti, ora in pensione e attualmente presidente del casinò di Campione d’Italia, è noto per il suo ruolo di ex procuratore di Pavia e per essere stato coinvolto nelle indagini sul delitto di Chiara Poggi del 2007. Nel corso della sua carriera, Venditti aveva più volte escluso la responsabilità di Sempio, decisioni che ora sono al centro di una nuova contestazione giudiziaria.
L’indagine della Procura di Brescia, che ha portato alle recenti perquisizioni, rappresenta un nuovo sviluppo in una vicenda giudiziaria complessa e controversa, che coinvolge anche altre figure indagate e che ha suscitato ampio interesse mediatico. La difesa attende ora l’esito del Riesame per poter replicare alle contestazioni formulate.





