Pavia, 4 dicembre 2025 – Dopo sei mesi di attente analisi, nel caso di Garlasco è stata depositata la relazione finale sugli esami del DNA relativi all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. Il deposito è stato notificato alle parti tramite PEC, dando il via alla fase conclusiva degli accertamenti tecnici. L’udienza per la discussione degli esiti è stata fissata per il 18 dicembre.
Garlasco: le nuove analisi del DNA
Gli esami genetici hanno riguardato una serie di reperti mai analizzati prima, tra cui substrati adesivi per impronte, residui dalla spazzatura e diversi oggetti prelevati dalla casa della vittima. Particolare rilievo assume il DNA misto parziale rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi, elemento cruciale nel dibattito tra accusa e difesa. Il profilo genetico, pur statisticamente riconducibile al gruppo familiare maschile di Andrea Sempio, non può essere attribuito a una singola persona, essendo un aplotipo Y, che identifica una linea paterna di parentela più ampia.
La perizia ha confermato che non è corretto assegnare individualmente tale profilo, escludendo quindi una riconducibilità esclusiva ad Andrea Sempio. Questa circostanza apre a un dibattito tecnico e giuridico complesso, poiché il DNA può appartenere a diversi membri della famiglia Sempio, con cui Andrea aveva frequenti rapporti, secondo le sue dichiarazioni. La difesa ha già anticipato l’intenzione di contestare non l’attribuzione in sé, ma la mancata considerazione di una possibile contaminazione o trasferimento accidentale del materiale genetico.
Il peso delle tracce e le sfide della prova scientifica
Il caso Garlasco si distingue per l’importanza attribuita alle prove scientifiche, ma anche per le difficoltà tecniche e proceduralmente rilevanti emerse negli anni. Le tracce di DNA compatibili con Andrea Sempio sulle unghie di Chiara Poggi assumono rilievo non solo per il dato biologico, ma anche per il contesto investigativo: Sempio stesso ha ammesso di frequentare la casa della vittima, il che rende più significativo il ritrovamento.
Tuttavia, la natura dell’aplotipo Y implica che tale profilo genetico possa appartenere anche ad altri uomini della stessa linea familiare, compresi parenti più lontani. Ciò rende fondamentale il contesto probatorio e la contestualizzazione della presenza del DNA. Un confronto è stato fatto con il caso Yara Gambirasio, dove la presenza di un aplotipo simile non fu sufficiente a identificare un sospettato senza ulteriori conferme.
Il percorso giudiziario e le prossime tappe
Dopo il deposito della relazione finale, i consulenti di parte avranno giorni per presentare osservazioni e contro-deduzioni. Il giudice valuterà gli esiti nell’udienza del 18 dicembre, decidendo anche su eventuali nuove richieste istruttorie. Il dossier sul DNA rimane dunque una delle chiavi decisionali più importanti per le sorti giudiziarie del processo.
Intanto, emergono nuovi dettagli anche sull’indagato Andrea Sempio, fotografato il giorno del delitto vicino alla casa di Chiara Poggi. Le immagini inedite, recuperate dopo 18 anni, mostrano Sempio insieme al padre in via Pascoli a Garlasco, pochi momenti dopo la scoperta dell’omicidio. Le foto, acquisite dalla Procura di Pavia, sono destinate a far luce sulle dinamiche investigative di quel giorno.
Garlasco, comune della provincia di Pavia con poco meno di 10.000 abitanti, continua a essere al centro dell’attenzione per questo caso che ha segnato profondamente la comunità locale, nota anche per il suo Santuario della Madonna della Bozzola e per il suo territorio agricolo tipico della Lomellina.




