Nuovi sviluppi nell’inchiesta sul delitto di Garlasco, con particolare attenzione al profilo genetico rilevato sui margini ungueali di Chiara Poggi, vittima dell’omicidio avvenuto nel 2007 nella sua abitazione di Garlasco, provincia di Pavia. Secondo le ultime dichiarazioni e analisi, il DNA trovato sotto le unghie della vittima è considerato valido e decisivo dalle autorità giudiziarie, riaccendendo i riflettori sul caso a quasi diciotto anni dal fatto.
Garlasco: validità del DNA sulle unghie di Chiara Poggi
Il quotidiano La Repubblica ha riportato le parole del genetista Marzio Capra, consulente storico della famiglia Poggi, che ha confermato la necessità di confrontare i profili genetici rilevati sui margini ungueali con eventuali sospetti. L’avvocato Francesco Compagna, legale di Marco Poggi, ha però espresso perplessità sulla gestione delle prove, sottolineando come “quel DNA non era attribuibile con certezza” e criticando la percezione pubblica sulle scienze forensi in Italia.
Il profilo genetico in questione, che ha portato alla riapertura delle indagini a carico di Andrea Sempio, è attualmente al centro del maxi incidente probatorio. I periti hanno ottenuto dalla giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli una proroga di 70 giorni per completare le analisi e i confronti necessari.
Nuovi accertamenti
Le analisi sul materiale genetico continuano a essere un elemento cruciale: mentre le impronte e i reperti raccolti 18 anni fa non hanno fornito ulteriori elementi utili, il DNA maschile sotto le unghie di Chiara resta al centro dell’attenzione investigativa. I periti stanno inoltre esaminando tracce ematiche e altri reperti biologici per approfondire ulteriormente la dinamica dell’omicidio.
L’indagine continua quindi a muoversi su un filo sottile di prove genetiche, con nuove acquisizioni che potrebbero aiutare a chiarire aspetti ancora oscuri del caso, mentre la Procura di Pavia mantiene un approccio rigoroso nella valutazione di ogni elemento raccolto.






