Milano, 26 settembre 2025 – Davide Lacerenza, titolare della celebre Gintoneria di via Napo Torriani, è tornato in libertà nel pomeriggio del 25 settembre, dopo oltre sei mesi di arresti domiciliari. Lo ha reso noto Giuseppe Cruciani tramite un post su Instagram, specificando che al momento Lacerenza non può lasciare Milano. L’uomo, 59 anni, era stato arrestato il 4 marzo scorso insieme all’ex compagna Stefania Nobile nell’ambito di un’inchiesta milanese che ha coinvolto anche il privé La Malmaison, con accuse gravissime tra cui autoriciclaggio, sfruttamento della prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
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Davide Lacerenza, gli sviluppi giudiziari e il patteggiamento
A pochi mesi dall’arresto, Davide Lacerenza e Stefania Nobile hanno presentato una proposta di patteggiamento, già approvata dalla Procura e ora in attesa di ratifica da parte della giudice per le indagini preliminari Marta Pollicino. L’accordo prevede una condanna a 4 anni e 8 mesi per Lacerenza e 3 anni per Nobile, con il riconoscimento di risarcimenti equivalenti al valore di decine di bottiglie di alcolici pregiati – soprattutto champagne – sequestrati durante le indagini, per un ammontare di diverse centinaia di migliaia di euro. Se confermati, i due potranno usufruire di misure alternative alla detenzione, come l’affidamento in prova ai servizi sociali per Lacerenza e i lavori di pubblica utilità per Nobile.
Il contesto dell’inchiesta e le accuse
Il Tribunale del Riesame ha confermato un sequestro di circa 900mila euro, ritenuti proventi di autoriciclaggio legati all’attività dei locali gestiti dalla coppia. Secondo i giudici, il cuore dell’attività non era solo la somministrazione di alcolici, ma soprattutto la messa a disposizione di escort e sostanze stupefacenti, con un sistema organizzato per garantire il consumo di alcol e droga ai clienti, spesso accompagnati da servizi di prostituzione anche a domicilio. Tra le testimonianze chiave figura quella di un cliente abituale che avrebbe speso quasi un milione di euro in tre anni per pacchetti che combinavano champagne, escort e stupefacenti.
Profilo e vicende di Stefania Nobile
Stefania Nobile, nata a Bologna nel 1964 e figlia della controversa televenditrice Wanna Marchi, ha una storia giudiziaria complessa che l’ha vista protagonista in diversi scandali e condanne per truffa e associazione a delinquere. Dopo aver scontato una pena per le televendite fraudolente, ha intrapreso un’attività imprenditoriale nel settore della ristorazione, in collaborazione con Lacerenza. Nel 2018 ha aperto locali anche in Albania, prima di tornare a concentrarsi sull’attività milanese.
Nel marzo 2025 è stata nuovamente arrestata dalla Guardia di Finanza con Lacerenza e un terzo indagato, con accuse di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, oltre a detenzione e spaccio di droghe nel loro locale. Durante l’inchiesta, Nobile ha deciso di collaborare con gli inquirenti, partecipando a un interrogatorio e ottenendo a fine giugno la revoca degli arresti domiciliari.
Nel corso degli anni, Nobile è stata anche protagonista di esperienze televisive e di produzioni mediatiche, tra cui la partecipazione al documentario Netflix “Wanna” dedicato alla madre e a lei stessa, candidato ai Nastri d’argento nel 2023. Attualmente è impegnata in attività di produzione televisiva e nella conduzione di programmi in diretta su piattaforme digitali.






