Roma, 21 luglio 2025 – Continua a suscitare reazioni il recente atto vandalico ai danni della lapide commemorativa di Giacomo Matteotti, simbolo della lotta antifascista e della difesa della democrazia in Italia. La nipote di Matteotti, Elena, si è detta in attesa per un gesto concreto da parte della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, definendolo “un atto doveroso”. Le dichiarazioni ufficiali delle autorità e delle forze politiche sottolineano la gravità dell’accaduto e la necessità di tutelare la memoria storica del politico socialista assassinato dai fascisti nel 1924.
La nipote di Giacomo Matteotti: “Mi aspettavo in primis un gesto da Meloni”
Elena Matteotti ha dichiarato all’ANSA: “Mi aspettavo in primis un gesto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Le avevo già chiesto di esprimersi un anno fa quando è cominciato il centenario. Sarebbe un atto doveroso, quello che tutti ci aspettiamo”. La nipote di Giacomo Matteotti ha accolto con favore i gesti simbolici compiuti da alcuni ministri, come Tajani e Giuli, ma sottolinea che la premier dovrebbe assumere una posizione chiara e netta, considerandolo “il minimo che possa fare”. Elena Matteotti ha inoltre precisato che il suo non è un giudizio, ma un dato di fatto che riflette la necessità di riaffermare i valori antifascisti nel Paese.
Le reazioni istituzionali e politiche
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha definito il danneggiamento “un gesto inaccettabile e vile” che colpisce la memoria di chi ha pagato con la vita la difesa dei propri ideali. Anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha parlato di “atto gravissimo e insulto alla memoria” di Matteotti, auspicando che si faccia presto luce sui responsabili e si proceda al ripristino della targa. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha condannato con fermezza “questo sfregio alla memoria di uno dei simboli più fulgidi dell’antifascismo e della nostra democrazia”, annunciando un intervento immediato per il restauro della lapide.
Il caso riporta all’attenzione pubblica la figura di Giacomo Matteotti, deputato socialista assassinato il 10 giugno 1924 da una squadra fascista per le sue denunce contro la dittatura di Benito Mussolini. La memoria di Matteotti, come sottolineato da sua nipote Elena, non deve ridursi a un semplice simbolo o santino, ma continuare a essere un monito culturale e politico nel presente.






