Milano, 1 dicembre 2025 – La crisi demografica in Italia si traduce in una crescente necessità di manodopera straniera per sostenere i settori produttivi. Secondo un report di Unioncamere, presentato oggi a Milano durante l’evento “Internazionalizzazione e capitale umano nella Lombardia e la sua filiera tecnico professionale protagonisti nel mondo”, il fabbisogno di lavoratori stranieri nel settore privato tra il 2025 e il 2029 sarà di circa 617.000 unità.
Crisi demografica: la domanda di lavoratori
L’industria rappresenterà il segmento più rilevante di questa domanda con circa 245.000 lavoratori, pari al 40% del totale. La regione Lombardia, polo produttivo trainante a livello nazionale, si conferma area di maggior richiesta con necessità previste superiori a 146.000 lavoratori stranieri, equivalenti al 24% del fabbisogno complessivo italiano.
Durante l’incontro organizzato da Confindustria Lombardia con il patrocinio di Regione Lombardia e in collaborazione con Assolombarda e Confindustria Bergamo, sono stati approfonditi gli effetti della crisi demografica e della carenza di competenze sul sistema produttivo regionale, evidenziando anche esempi virtuosi di integrazione dei lavoratori stranieri nel tessuto tecnico-professionale lombardo.
La risposta delle imprese e delle istituzioni
Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria Lombardia, ha sottolineato che “le dinamiche demografiche e la carenza di competenze rischiano di mettere in crisi il nostro modello competitivo”. La strategia per fronteggiare questa sfida, ha spiegato, risiede nella collaborazione fra imprese, istituzioni regionali ed enti di formazione, come gli ITS, per creare un contesto favorevole all’inserimento lavorativo, all’housing e all’integrazione sociale.
Pasini ha inoltre evidenziato come il Piano Mattei, quadro di riferimento nazionale ed europeo, rappresenti un’opportunità strategica per le imprese lombarde attraverso la costruzione di rapporti bilaterali con Paesi strategici e la collaborazione istituzionale. Le aziende della Lombardia sono già impegnate a cogliere queste occasioni per garantire la competitività e la crescita del territorio.
In parallelo, l’ultima indagine congiunturale dell’industria manifatturiera lombarda conferma la solidità del sistema produttivo regionale, con una crescita del 2,2% nella produzione e del 4,4% nel fatturato rispetto al 2024, sostenuta dall’export e da una resilienza nonostante le sfide internazionali e i costi energetici elevati.






