Roma, 30 ottobre 2025 – La Corte dei Conti torna a esaminare un atto rilevante relativo al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Si tratta del decreto approvativo del Ministero delle Infrastrutture concernente il terzo atto aggiuntivo alla convenzione stipulata con la concessionaria Società Stretto di Messina S.p.A. I magistrati dell’Ufficio di controllo della Corte stanno valutando i documenti e decideranno entro i primi giorni di novembre se sottoporli al collegio della Sezione centrale di controllo di legittimità.
Nuovo passaggio giudiziario per il ponte sullo Stretto
L’atto sub iudice riguarda una fase cruciale dell’iter autorizzativo del ponte, un’opera infrastrutturale da tempo al centro di dibattiti e polemiche. La vicenda è stata menzionata in occasione dell’adunanza pubblica in cui la Sezione centrale di controllo della Corte dei Conti aveva negato il visto di legittimità alla delibera Cipess di agosto, che riguardava il piano economico-finanziario dell’opera.
Il governo ha convocato un vertice urgente a Palazzo Chigi, presieduto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, per discutere degli sviluppi. Salvini ha dichiarato che l’Esecutivo attende con “estrema tranquillità” i rilievi della Corte, convinto di poter rispondere “punto su punto”. Il ministro ha inoltre annunciato che l’avvio dei cantieri, inizialmente previsto per novembre, slitterà a febbraio 2026.
Il giudizio della Corte dei Conti
La Corte dei Conti ha puntualizzato che il suo giudizio riguarda esclusivamente profili giuridici relativi al rispetto della legittimità della delibera Cipess, senza entrare nel merito o nell’opportunità dell’opera. La tutela della regolarità della spesa pubblica è un compito costituzionale affidato ai magistrati contabili.
L’Associazione Nazionale Magistrati ha espresso solidarietà ai magistrati della Corte, sottolineando l’importanza del controllo di legalità e criticando la delegittimazione subita da parte di esponenti governativi. Intanto, esponenti politici come il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani e il governatore del Veneto Luca Zaia hanno commentato il ruolo della Corte, evidenziando la necessità di un confronto tecnico-legale senza strumentalizzazioni.
Mentre il dibattito continua, il governo ribadisce l’obiettivo di procedere con la realizzazione del ponte, considerato un’opera di grande rilievo strategico e infrastrutturale per il Paese.
I magistrati dell’Ufficio di controllo hanno tempo fino ai primi dieci giorni di novembre per potere attivare le verifiche della Sezione centrale di controllo di legittimità. Oltre questa scadenza non sarà più possibile deferire la questione all’organo collegiale. Tornando alla bocciatura di ieri, invece, le motivazioni saranno fornite entro i prossimi trenta giorni poi il governo potrebbe decidere per una eventuale replica. Il governo inoltre ha la facoltà di ritirare uno o più provvedimento del ministero dei Trasporti e di riadottarli integrando le lacune segnalate dalla Corte. In alternativa può decidere di proseguire chiedendo la registrazione con riserva alla Corte dei Conti: in questo caso un collegio differente farebbe le sue valutazioni, prendendo atto della volontà dell’Esecutivo di voler proseguire assumendosi una responsabilità politica. Dunque, prevedibilmente, gli esiti di questi procedimenti non arriveranno prima di dicembre.
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