Milano, 1 dicembre 2025 – Il Gup di Milano Roberto Crepaldi ha disposto l’assoluzione per Alessia Pontenani, l’avvocata difensore di Alessia Pifferi, e per tre ex psicologhe di San Vittore, nonché per lo psichiatra Marco Garbarini, ex consulente della difesa, nell’ambito del cosiddetto “caso Pifferi bis”. Il procedimento giudiziario riguardava accuse di falso e favoreggiamento legate al grave episodio che ha coinvolto la piccola Diana, figlia di Alessia Pifferi, morta nel 2022 dopo essere stata lasciata sola in casa per sei giorni.
Il caso Pifferi bis: le accuse e l’assoluzione
Nel filone bis del processo, l’accusa aveva sostenuto l’esistenza di una presunta attività di manipolazione finalizzata ad aiutare Alessia Pifferi a ottenere una perizia psichiatrica favorevole in primo grado. Secondo l’accusa, la difesa avrebbe cercato di indirizzare l’esito dell’accertamento verso un “vizio parziale di mente” per attenuare la responsabilità della madre nella morte di Diana. Tuttavia, il giudice ha ritenuto insufficienti le prove per condannare l’avvocata e i professionisti coinvolti, pronunciando l’assoluzione.
“Questo processo parallelo – ha ribadito più volte Limentani – ha creato danni gravissimi. Ha obbligato il consulente di Pifferi, lo psichiatra Marco Garbarini, “a rinunciare al mandato, le psicologhe hanno perso il lavoro l’avvocato Pontenani ha dovuto difendere” la donna condannata a 24 anni in appello “con una richiesta di condanna sulle spalle“.
“È una sentenza giusta, che noi ci aspettavamo. E’ un processo che non doveva nemmeno iniziare“, ha spiegato Mirko Mazzali, legale di una psicologa. “Come abbiamo sempre detto stavano processando le idee più che i fatti“. “Raccogliamo una sentenza che restituisce ai professionisti il diritto di decidere come valutare un caso secondo scienza e coscienza“, ha aggiunto Adriano Bazzoni, pure lui difensore di una delle professioniste. Alcune delle quali, dopo la lettura del dispositivo che le ha mandato assolte, sono scoppiate in un pianto liberatorio.

Il contesto della tragedia
La vicenda di Diana Pifferi, avvenuta nel luglio 2022 a Ponte Lambro, ha suscitato grande scalpore nel panorama giudiziario e mediatico italiano. La bambina di un anno e mezzo fu lasciata sola per sei giorni dalla madre, Alessia Pifferi, che si assentò per motivi personali, causando la morte della piccola per fame e disidratazione. In primo grado, la donna era stata condannata all’ergastolo per omicidio volontario in forma omissiva, pena poi ridotta a 24 anni in appello in considerazione delle attenuanti.
Il caso ha portato a un ampio dibattito sulla tutela dei minori e sulle responsabilità genitoriali, con approfondimenti anche nell’ambito delle perizie psichiatriche e psicologiche. L’assoluzione dell’avvocata Pontenani e degli altri professionisti segna un ulteriore sviluppo processuale, confermando le difficoltà nell’accertare eventuali condotte illecite connesse alla gestione della difesa legale della Pifferi.
La vicenda continua a essere oggetto di attenzione, anche attraverso programmi televisivi che raccontano i processi di cronaca più rilevanti in Italia, come la trasmissione “Un giorno in pretura”, che ha dedicato ampio spazio al caso.






